[QUEST] Black Redemption

Test di passaggio a Suprema per Kurosaki Ichigo88

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  1. The Prophet
     
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    Il Passato è forte, il Presente è debole e il Futuro… è solo un’illusione.

    Incessantemente, quella notte, lampi e tuoni si susseguivano, squarciando le profonde tenebre del buio che avvolgeva la Death Queen Island mentre, incessante, l’acqua, la pioggia, battevano a terra, con violenza.
    Il vento, impetuoso, smuoveva rumorosamente le chiome degli alberi, innalzando imponenti onde che, fragorosamente, impattavano con la sabbia e le rocce delle coste.
    E quasi come un presagio, come un segno oscuro, quella tempesta spirava il suo vento all’interno dell’isola, con forza, quasi a voler mostrare agli sfortunati viandanti cosa essa celava.
    La leggera nebbia che, solitamente, aleggiava in quel luogo era stata spazzata via dal vento, permettendo così agli occhi di chiunque di ammirare il macabro spettacolo di quel tetro cimitero, posto sull’Isola, dove i cadaveri dei nemici, dei morti in battaglia, o di chiunque altro, venivano seppelliti, e ricordati con lapidi in legno, bagnate, oramai marce e putrescenti.
    Eppure, quella notte, sembrava esserci movimento, un movimento insolito per quel luogo; degli uomini, ammantati da degli oscuri mantelli, con cappuccio, stavano scavando nel terreno, vicino ad una croce, oramai rotta e piena di muschio, dissotterrando ciò che vi era sotto la umida terra.
    Gettarono via le pale, chinandosi nella buca, afferrando qualcosa, emettendo un lieve rumore metallico, e, insieme, iniziarono a tirare, con forza, fino a far uscire la bara che quella tomba custodiva: una bara nera, con il teschio di un caprone, sporco e scheggiato, inchiodato sopra.
    Delle catene, dagli anelli grossi e spessi svariati centimetri, avvolgevano la nera cassa da morto, adibita per l’eterno riposo delle anime, quasi come a voler costringere e sigillare ciò che vi era dentro.
    I due si chinarono su di essa, fissando ad alcuni anelli delle catene delle spesse e resistenti corde di pelle e, con sforzo, iniziarono a trascinare la bara, distruggendo le altre lapidi, passando sopra alle altre tombe, smuovendo il terriccio, fino ad uscire da quel macabro luogo, mentre la pressante pioggia continuava a bagnare i loro neri mantelli che, lentamente, si inzuppavano sempre più.
    Li gettarono a terra, oramai erano nel folto della foresta, e sarebbe stato inutile continuare a tenerli, mostrando cosa portavano sotto: Armature Nere.
    Armature lucide, che lasciavano scivolare a terra le gocce d’acqua, mentre la luce dei fulmini le faceva risplendere di luce nera, in quel profondo buio.
    Si mossero sotto l’acqua, nel fango, fino a giungere ad una grotta, scavata, artificialmente, nella roccia, entrandovi all’interno con la nera bara.
    Pochi metri, illuminati dalle torce, e infine una grande stanza, circolare, dove un uomo, incappucciato, stava scambiando alcune parole con un terzo uomo in Armatura, Armatura Nera, che si avvicinò agli altri due non appena giunsero. Gli diede una mano a spingere quella bara, a spingerla verso il centro della stanza, su di un cerchio rosso disegnato a terra.
    Era disegnato con il sangue.
    All’interno del cerchio era inciso uno strano disegno, forse un ideogramma di un’antica lingua morta.
    I tre Guerrieri in Armatura Nera annuirono all’uomo incappucciato, svanendo nelle tenebre, mentre egli si avvicinava ad essa, tirando fuori da sotto il mantello un piccolo sacchetto di pelle che, come fosse un incensiere, agitò sulla bara, facendo cadere della polvere, grigia, su di essa, dicendo.
    ”Le polveri di 100 anime per il corpo…”
    E come prima, infilando la mano sotto il mantello, prese una boccetta, con del liquido rosso, abbastanza denso, e ne levò il tappo, continuando a recitare quell’oscuro rituale.
    ”La linfa di 100 anime per la vita…”
    Ancora una volta la sua mano scivolò al di sotto del mantello, per prendere l’ennesimo sacchetto di pelle, leggermente più grande dell’altro, aprendolo e, tirando fuori da esso, un cuore umano.
    ”E il cuore dell’assassino per la vendetta!”
    Disse, con un tono di voce più solenne, lasciando cadere il cuore sulla bara.
    Esso scivolò su di essa, arrestandosi al centro del coperchio, quasi come vi fosse stato appoggiato e, tutto ad un tratto, prese a battere; il sangue lasciato scivolare prima andò a mischiarsi con la polvere del primo sacchetto, confluendo sotto il coperchio, tutta…
    Alcuni attimi di silenzio, dopodichè una lieve luce rossa pervase la bara e…
    ______________________________________________________________________________

    Oramai sono giorni che vaghi, vaghi, in modo costante per le terre del Pianeta e, quella notte, il fato volle che il tuo passo si fermasse proprio lì, in quel villaggio.
    Nel tuo villaggio.
    Il villaggio dove da piccolo eri nato e cresciuto, quel villaggio che adesso non era altro che un mucchio di macerie e rovine.
    Il fuoco aveva arso i muri di quelle case e il secco terreno.
    La Luna era alta nel cielo e ti osservava.
    Voleva forse farti rivivere il tuo passato? Cosa avresti appreso da esso?
    Fu una domanda che non fosti in grado di porti più di tanto, poiché qualcosa attirò la tua attenzione: tre Cosmi, oscuri, come il tuo, si palesarono a te, circondandoti.
    Tre Cavalieri indossanti le vestigia oscure native della Death Queen Island ti avevano raggiunto.
    Ma chi erano? E cosa volevano da te?
    Uno di essi si avvicinò a te di qualche passo, mostrando i suoi lunghi e sinuosi capelli rossi, così come il suo sguardo di ghiaccio, dalle sue mani discendevano due catene.
    -Kurosaki Ichigo… Preparati a morire!-
    Poche parole, pochi convenevoli… Solo i fatti!
    I tre si scagliarono verso di te, con l’intenzione di privarti della vita e, dalla forza dei loro colpi, non sembrava stessero scherzando.
    Ne sarebbero stati capaci?


    Welcome on your Test! xDDD
    Ok, la prima parte, ovviamente, è un'introduzione, per adesso non ti deve interessare più di tanto xD
    Ciò che attualmente è di tua competenza è la parte sotto sisi u.u
    Se vuoi puoi descrivere anche un po' del tuo viaggio prima di giungere al tuo villaggio natale, vedi un po' tu cosa fare in esso, non hai particolari restrizioni o obblighi; solo il duello con i tre Black Saint che, nonostante le cloth di basso livello (Cassiopea, quello con le catene, Cigno e Fenice gli altri due) sono di Energia Blu.
    Combatti con loro, vedi tu come far finire il duello e cosa fare. Unica cosa: non ne uccidere nessuno dei tre per il momento.

    Poteri.

    Cassiopea -> Catene
    Cigno -> Energie Fredde
    Fenice -> Fuoco Oscuro


    CITAZIONE
    Questo topic è stato riportato con quest'account per motivi pratici. Per info contattare Kurosaki Ichigo88.
     
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    kurosaki
    Legenda
    *narrato* -- parlato -- °pensato° -- parlato d'altri

    *Che cos'è il potere assoluto? Cosa serve averlo se esso non ti permette di realizzare i tuoi sogni? Tutti hanno un desiderio, ma molti lo tengono in un cassetto sepolto tra mille cose dimenticandosi di averlo e di volerlo realizzare. Tutto ciò può apparire assurdo tanto che la monotonia dei giorni ci sopprime a tal punto che non siamo più in grado di sognare, vivere avventure. Avventure che ci cambiano, che ci trasformano. Da esse si può solo imparare, anche da quelle brutte ed orribili, anzi è da esse che si apprende molto. L'unica cosa da fare è mettere un piede fuori di casa abbandonando ogni preoccupazione, ogni insicurezza per muovere il nostro passo verso l'ignoto con una risolutezza tale da farci affrontare le numerose sfide che ci si presentano dinnanzi.

    Quella notte se ne stava seduto su di una roccia a riflettere sul perché di molte faccende. Aveva vissuto molto e molte sfide lo avevano trasformato tramutandolo in ciò che era, in ciò che sognava, ma qualcosa gli mancava per realizzarsi completamente. Lo percepiva come se fosse una cosa palpabile, come se fosse una creatura assestante. Il suo spirito era turbato dagli ultimi avvenimenti tanto che non riusciva a darsi pace, a calmarsi. Colei che amava gli aveva voltato le spalle e doveva cavarsela da solo, ma qualcosa dentro di lui gli suggeriva che se per caso avesse trionfato sarebbe cambiato completamente. Probabilmente avrebbe aperto gli occhi verso un mondo completamente nuovo tutto da scoprire, ma se rimaneva in quello stato non avrebbe percorso molta strada.
    Fu così che volle iniziare ove tutto era incominciato. La dove aveva compreso che era destinato a qualcosa di più della comune normalità.
    Come una semplice brezza trasportata dal vento d'estate giunge in un luogo a lui molto caro. Non la Death Queen Island, patria ove ogni cavaliere nero come lui poteva trovare un luogo da poter soprannominare "casa". Quel luogo altro non era che il piccolo e remoto villaggio che l'aveva visto crescere ai piedi del monte Fujiama, in Giappone. Dato il suo eterno peregrinare sul Pianeta aveva deciso di recarsi proprio in quel posto per cercare le risposte che desiderava. In un certo senso rimase un poco sorpreso di trovare nient'altro che macerie come se la vita stessa avesse abbandonato quella piccola porzione di terra. Le fiamme aveva arso i muri stessi delle abitazioni che lo avevano visto diventare un ragazzo come se volesse farsi beffe di quella drammatica situazione la Luna splendeva alta nel cielo estivo osservando lo spettacolo quasi divertita.
    Tutto ciò aveva poco senso per il giovane cavaliere nero. Era stato via da casa per un tempo indefinito per poi ritornarvi quando tutto era distrutto. Non aveva senso. Cosa avrebbe appreso da un dramma del genere?*

    xymj
    °Tutto ciò non ha senso. Perché giungere fin qua e trovare questo spettacolo?°

    *Nulla in quell'immagine aveva significato. La di lui mente non riusciva a capacitarsi su ciò che scrutava dinnanzi a lui. Quella landa bruciata era tutto ciò che rimaneva del suo antico villaggio, ma com'era possibile che il suo lungo vagabondaggio l'avesse portato proprio li quando tutto era ormai distrutto?
    Non capiva, ma forse quello non era il momento adatto per fermarsi a riflettere.*

    Kurosaki Ichigo… Preparati a morire!

    *Improvvisamente tre cosmi, oscuri come quello del giovane, si manifestarono poco distanti da lui. Non mosse neanche un passo visto che i tre si avvicinarono a lui e solo uno abbastanza d'aver coraggio di proferire verbo intimandogli ciò che gli sarebbe accaduto di li a pochi attimi. Lo volevano morto, anzi gli avrebbero privato della sua vita di li a pochi secondi. Quei tre possedevano cosmi forti, ma forse non sufficienti per sconfiggerlo. Purtroppo dalla loro avevano il vantaggio numerico e probabilmente qualche remota speranza potevano avercela. Dal canto suo il nero capricorno era si molto più forte di loro, ma era da solo anche se quello svantaggio non avrebbe fermato la sua mano.*

    8don
    °Ma che ...°

    *Senza esitare oltre quello che ricopriva i ruolo di nera Fenice scagliò le sue fiamme contro il bersaglio. Ci mancò poco che quel colpo non andasse a segno. Non che il Kurosaki fosse debole o altro, ma perché era stato colto parecchio alla sprovvista. Di certo non pensava che dei suoi "compagni di casta" potessero muover battaglia contro di lui, un loro simile. Era vero anche che tra il black saint non esisteva una gerarchia o casta unita come le altre ed ognuno era libero di fare ciò che voleva, ma di solito tra commilitoni non si combatte.
    I tre indossavano le vestigia nere di Cassiopea, Cigno e Fenice, ne riconosceva i tratti. Certo non sapeva che si fossero risvegliati, ma quelle armature erano abbastanza particolari nei loro generi. Infatti la prima possedeva delle lunghe catene con delle estremità composte da una stella a quattro punte e una piccola ascia bipenne, la seconda era caratterizzata dal piccolo monile che simboleggiava l'animale e ai alti del capo vi erano delle ali da pennuto, mentre l'ultima aveva la particolarità di tre code che simboleggiavano quelle dell'uccello che rinasceva dalle sue stesse ceneri. Un piccolo sorriso increspò il volto del Kurosaki. Infatti quell'ultima armatura gli rimembrò la sua prima black cloth, quella dell'uccello del paradiso, facendogli tornare alla mente ricordi lontani di quando aveva appena iniziato a percorrere quell'oscuro sentiero.*
    riseeye

    °Venderò cara la pelle.°

    *Fu così che ebbe inizio quell'epico scontro. Da una parte il Kurosaki che cercava di salvare la vita mentre dall'altro i tre cavalieri neri che cercavano di ucciderlo ad ogni costo. Con estrema abilità il giovane capricorno evitava le offese avversarie senza battere ciglio. Dopo tutto era abituato a ben altri ritmi. In un certo senso era come se stesse praticando un poco di riscaldamento per poi procedere a fare sul serio.
    Senza perdersi d'animo i tre lo attaccavano ripetutamente. Da un lato Cassiopea tentava di bloccarlo con le sue catene dando così modo a Fenice d'arrostirlo per bene e se in caso tutto veniva vanificato Cigno era pronto a fargli provare qualche brivido in più con le sue energie fredde.
    Per prima cosa il Capricorno aumentò le sue difese generando un piccolo alone di denso cosmo che lo rivestì completamente in maniera tale da sopportare maggiormente il calore ed il gelo. Successivamente si mosse pure lui verso quelli mettendo a segno diversi colpi. Erano prevalentemente pugni e calci ben assestati tanto da scombussolarli un poco. Voleva comprendere fin dove avrebbe potuto spingersi. Dopo tutto non avrebbe di certo esaurito le forze solamente per quello scontro.

    Diversi minuti passarono e quelli parevano non mollare di un centimetro, anzi erano determinati a privarlo della vita ad ogni costo. Fu allora che elaborarono qualcosa che sarebbe risultata assai efficacie. Infatti il Cigno riuscì a congelargli i piedi bloccando a terra e successivamente Cassiopea lo avvolse con le sue catene infuocate, grazie all'intervento della Fenice, per poi colpirlo con le loro tecniche più potenti. Tanto potenti da essere difficili da descrivere.
    L'esplosione fu inevitabile ed il povero Capricorno venne scaraventato distante all'interno del villaggio. Le ferite erano ben marcate e dolevano un poco. Fortunatamente la sua difesa aveva ben retto altrimenti i danni sarebbero stati maggiori.*

    sbleach418sleepyfans19
    Ora mi avete proprio fatto stancare.

    *Solo dopo aver proferito quello solenni parole il ragazzo dall'arancio crine liberò completamente il suo oscuro potere immagazzinando una notevole quantità di cosmo nell'arto destro. Muovendosi alla sua reale velocità riuscì ad eludere un nuovo e devastante attacco combinato da parte dei tre opponenti e scorgendo che Cassiopea pareva il più disorientato s'accanì su di lui scagliandogli il colpo appena caricato.*

    Getsuga Tensho.

    *A quelle parole un fendente di puro ed oscuro cosmo impattò contro la schiena del tipo con le catene scagliandolo distante lasciandolo completamente spiazzato e svenuto a terra per via del danno appena subito. Successivamente venne la volta del Cigno che si ritrovò disorientato pure lui. Infatti il black gold lo scaraventò a terra sfruttando una tecnica abbastanza devastante. In sostanza si tratta di concentrare dell'energia cosmica nelle braccia per poi rilasciarla attraverso dei violenti pugni che colpirono il povero Cigno proprio sul capo visto che il Kurosaki si era portato proprio sopra di lui.
    Fu infine la volta di Fenice a soccombere sotto la forza schiacciante di colui che volevano uccidere. Infatti Ichigo mise lo scontro sul piano ravvicinato per poi giocargli un piccolo scherzetto facendolo cadere a terra sbilanciandolo. Una volta al suolo il finto piccione venne bloccato da dei tentacoli che lo strinsero su braccia e busto in maniera tale che non potesse più muoversi. Quelle entità erano sotto il diretto controllo del Kurosaki e per questo più Fenice tentava di divincolarsi e più quelli stringevano la presa.
    Per mettere la parola fine al tutto il ragazzo colpì violentemente il suo immobilizzato avversario tanto da creare una piccola voragine sotto la testa del pover'uomo catturato.*

    E' finita.

    *Un profondo sospiro di sollievo si lasciò scappare quanto tutto pareva esser giunto al termine. I nemici erano stati sconfitti e la pelle l'aveva per il momento portata a casa. Aveva vinto anche quella volta e per cercare di riprendere un po' il fiato si sedette sul rudere di una vecchia casa ormai completamente distrutta.
    Fu solo in quel preciso istante che la sua mente ritornò sul problema originario che l'aveva spinto ad intraprendere quel viaggio.*


    CITAZIONE
    Status Fisico: Ferite non problematiche sparse sul corpo
    Status Psicologico: Tranquillo, Freddo, Distaccato
    Armatura: Black Gold del Capricorno [Indossata]
    Riassunto Post:

    Abilità utilizzate: Nessuna

    Tecniche utilizzate:
    Getsuga Tenshou (Zanna della Luna che strazia il cielo) [O]
    Tecnica abbastanza semplice nel suo utilizzo, ma estremamente complessa in realtà. Infatti l’oscuro cavaliere incanala una parte del suo nero cosmo nel braccio ove è situato Zangetsu, il destro, o Reiki, il sinistro, in maniera tale da produrre un fendente simile ad una mezzelune di una nera colorazione contornati da un alone rosso sangue in grado di tagliare qualsiasi superficie, materiale o spirituale, vista l’enorme potenza distruttiva. [X]
    [Livello: Alto]

    Dark Armor [D]
    Tecnica che offre la possibilità di rivestirsi di un’armatura semi-invisibile, visto che attorno al corpo si noterà un sottile strato di nero cosmo e tenebre, capace di neutralizzare qualsiasi attacco, infertole da un energia inferiore o uguale, rivolto all’utilizzatore. In sostanza si tradurrà con la capacità di respingere colpi di natura fisica ponendo il proprio corpo in direzione di questi. Di conseguenza l’attacco dell’avversario impatterà contro il corpo dell’utilizzatore danneggiarlo in base al livello della suddetta tecnica.
    [Livello: Variabile - Utilizzo: Basso]

    Shadow tentacle (tentacoli d'ombra) [O]
    Punta di diamante negli oscuri attacchi del cavaliere. Tale tecnica sfrutta le ombre presenti nell’ambiente per generare un numero variabile di tentacoli fatti interamente di semioscurità che tenteranno di catturare il nemico e, se riusciranno nel loro intento, immobilizzarlo e soffocarlo.
    Tali propaggini possono distendersi per circa tre metri nella luce per raggiungere il proprio bersaglio. Oltre questa distanza, arrivando grosso modo a cinque metri, tendono a perdere consistenza se l'utilizzatore non riutilizza la stessa tecnica subito dopo. Per quanto riguarda il numero di tentacoli è variabile a seconda del volere dell’utilizzatore, ma è da tener conto che se le propaggini saranno molte la loro efficacia sarà scarsa. Inoltre con un livello di potenza basso si potrà generare al massimo una decina di queste propagini, mentre aumentandolo il loro numero aumenta di dieci unità fino ad un massimo di trenta.
    [Livello: Variabile - Utilizzo: Medio]

    Sokotsu (Osso Doppio) [O]
    Incanalando una grossa quantità di oscuro cosmo il nero cavaliere si scaglierà contro l’avversario con entrambi i pugni serrati cercando di colpirlo con gli stessi. Se l’utilizzatore riesce nel suo intento tenterà di liberare tutto il cosmo incanalato negli arti all’interno del corpo del malcapitato causandogli forti dolori alle zone colpite.
    [Livello: Medio]

    Parametri:
    Forza: 50
    Agilità: 45
    Mente: 35
     
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  3. The Prophet
     
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    Nonostante il loro Cosmi, presi singolarmente, fossero nettamente inferiori al tuo, forse per il vantaggio numerico, forse per l'affiatamento che avevano, riuscirono a metterti in difficoltà per alcuni istanti, ma la forza dirompente dei tuoi colpi riuscirono a scalzare i possenti attacchi dei nemici, atterrandoli, uno dopo l'altro, fino a far calare, ancora una volta, la pace sulle rovine di quel villaggio.
    Ma quella pace quanto sarebbe durata?
    Poco.
    Dal niente i tuoi sensi tornarono allerta, poichè due dei tre Cavalieri Neri tornarono in piedi, ardendo i loro Cosmi: Fenice Nera e Cigno Nero aveva spiegato le loro ali ancora una volta e, contemporaneamente tentarono di attaccarti da due lati opposti.
    Alla tua destra la Fenice che, ardendo le sue fiamme, scagliando verso di te la sua potentissima tecnica; mentre alla tua sinistra il Cigno Nero spiccò il volo, compiendo un alto salto, scagliando verso di te una fredda e tremenda bufera di neve.
    Ma questi due colpi non erano altro che un diversivo, un diversivo per il vero attacco.
    Anche Cassiopea si era levato da terra e, avvicianndosi alle tue spalle, mentre gli altri due ti avevano distratto, e con il Cosmo azzerato, fu per te impossibile accorgerti del suo attacco a sorpresa.
    La sua catena si avvolse attorno al tuo collo, stringendosi con forza, fino a farti perdere il fiato, socchiudere gli occhi ed, infine, perdere i sensi.
    La tenebra, quella tenebra di cui ti consideravi il padrone, ti avvolse nel suo materno abbraccio per alcuni attimi, che in realtà furono ore.
    Ti risvegli, tutto d'un tratto, quando dell'acqua gelida ti colpisce il volto, il corpo.
    Ci metti alcuni istanti, alcuni secondi, a capire cosa stava accadendo, i rumori, le voci, attorno a te sono cupe, confuse, fino a quando i sensi non tornano, vivi, in te.
    Sei in una cella, puoi vederne le sbarre, scure, di fronte a te.
    I polsi e le caviglie incatenati, con delle massicce catene d'acciaio, inchiodate alle mura, di roccia, di quella lugubre cella.
    Ma qualcosa non andava. Qualcosa di grosso: il tuo corpo era coperto solo da luridi stracci, nauseabondi, e la tua Oscura Armatura non si trovava più sul tuo corpo!
    Cosa stava succedendo? Dove ti trovavi?
    Di fronte a te, oltre quella cella, sembrava esserci un uomo, ammantato da una Nera Armatura, con vicino un secchio, e una bottiglia, poggiata sul piccolo tavolo di legno dove, comodamente, poggiava i piedi.

    Ok, perdonami la brutalità e atuoconclusività, ma dovevo farti svenire xDDD
    Bene, descrivi la scena, fai quello che vuoi, puoi provare ad interagire con il guardiano (senza però muoverlo o fargli dire niente, insomma puoi offenderlo e fargli domade).
    Ah, il tuo Cosmo è attivo, non ha subito alcuna sorta di modifica; perciò puoi anche utilizzarlo per evadere.


    CITAZIONE
    Questo topic è stato riportato con quest'account per motivi pratici. Per info contattare Kurosaki Ichigo88.
     
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    kurosaki
    Legenda
    *narrato* -- parlato -- °pensato° -- parlato d'altri

    *Era finita. L'aspra battaglia era giunta al termine. Tutto si era concluso nel migliore dei modi, per il Kurosaki ovviamente. Aveva riportato solo qualche piccola ferita, ma nulla di che.
    Quei tre rinnegati lo avevano colto alla sprovvista. Era vero che tra le oscure fila dei Senza Dei non vi era un vero e proprio cameratismo, ma non si capacitava del fatto che lo avevano attaccato cercando di ucciderlo su due piedi come se nulla fosse. Era anche strano il fatto che non aveva percepito i loro cosmi prima di quel momento. Credeva d'essere l'unico nero cavaliere in circolazione, ma probabilmente si sbagliava di grosso.
    Aveva vinto e questa era l'unica cosa importante.
    Stanco, affaticato si accostò ad una roccia per cercare di riprendere fiato. Certo erano deboli presi singolarmente, ma dopo tutto l'unione fa la forza e lo avevano messo a dura prova tanto che per un istante rischiò di perdere ogni speranza di vittoria.*

    018n
    Perché? Perché sprecare le vostre vite così? Non comprendo.

    *Era come se il giovane dall'arancio crine fosse in qualche modo d'aver privato della vita quelli che dovevano essere i suoi compagni. Certo non sapeva nulla di loro, ma era da un po' di tempo che non riusciva a capacitarsi di uno strano sentimento che si portava dentro. Pareva come se rifiutasse la violenza e lo scontro come se qualcosa lo bloccasse e frenasse il suo istinto. Non capiva il motivo, ma probabilmente era legato al fatto che da un po' di tempo si sentiva come se qualcosa lo turbasse a tal punto che tutto il resto passava in secondo piano.
    Per tutto lo scontro aveva la mente altrove come se quel pesante pensiero gl'impedisse d'essere completamente lucido su ciò che stava compiendo. Certo aveva vinto, ma a quale prezzo?*

    °Addio!°

    014n
    *Improvvisamente qualcosa catturò i suoi sensi. Due cosmi abbastanza familiari questa volta. Erano due dei tre cavalieri neri che aveva appena sconfitto. Fenice e Cigno nero. Per qualche strana ragione si erano completamente ripresi ed i loro cosmi ardevano più minacciosi che mai. Senza dire una parola attaccarono nuovamente il Capricorno con le loro tecniche migliori. Dal lato destro Fenice con le sue fiamme scagliò una fiammeggiante bordata, mentre Cigno, dopo aver fatto un balzo all'indietro, gli scaraventò contro una tremenda bufera di neve e ghiaccio.
    Doveva difendersi ancora una volta se voleva portare a casa la pelle, ma non appena s'apprestò ad eriggere una solida difesa s'accorse solo all'ultimo che quei due colpi non erano altro che un diversivo bello e buono. Infatti Cassiopea, strisciandogli alle spalle, lo aveva afferrato con la sua robusta catena per il collo stringendola con forza e potenza. Colto impreparato il Kurosaki cadde a terra completamente privo di sensi. L'oscurità, che tanto si vantava di dominare, lo avvolse completamente come un caldo e materno abbraccio. La sua mente prese a delirare e vagare nello spazio ai confini del tempo. Numerose immagini di quand'era fanciullo s'affollarono nella sua mente tanto da riempirne lo spazio. Era come se il suo cranio fosse una scatola piena zeppa di ricordi che faticavano a rimanere chiusi all'interno.
    Inevitabilmente l'emicrania lo raggiunse tanto da riportarlo alla realtà insieme ad una secchiata di gelida acqua. Alcuni istanti gli ci vollero per riuscire a focalizzare al meglio il loco ove si trovava. Un cella. Era finito in una strana prigione. Polsi e caviglie erano bloccati da delle catene che pendevano dal muro al quale era appoggiato. Dopo essersi ripreso s'accorse che qualcosa non andava. Non avvertiva più la sua nera protezione. La sua armatura del Capricorno era sparita. Al suo posto degli stracci, nauseabondi tra l'altro, lo vestivano come un povero straccione. Che fine aveva fatto la sua oscura cloth? Cercò di far mente locale per vedere se in qualche modo era riuscito ad udire qualcosa nel suo dormiveglia, ma nulla. Ormai era un dato di fatto che la sua armatura era sparita.*

    sbleach418sleepyfans19
    Ehi tu? Dico a te. In che razza di posto mi avete portato?

    *Quel verbo venne proferito a quello che doveva essere un uomo, o meglio il suo carceriere che pareva completamente assorto nei suoi pensieri. La cosa che lasciò il Kurosaki abbastanza stranito era quella che quell'individuo era ammantato da una nera armatura e la cosa gli preannunciò che sicuramente era in combutta con gli altri tre che lo avevano messo al tappeto.
    Non udì risposta e la cosa lo fece molto irritare, ma quel suo stato d'animo era celato da una fredda maschera imperscrutabile.
    Doveva evadere. Fu quello l'unico pensiero che gli balzò in testa, ma per farlo avrebbe dovuto liberarsi. Controllando se il suo oscuro cosmo fosse ancora parte di lui, ringraziando l'etere per percepirlo ancora proprio, adottò una strategia abbastanza studiata. Non voleva dare troppo nell'occhio ed una bordata cosmica avrebbe attirato l'attenzione di gente poco raccomandabile. Fu così che impastando un po' di tenebra ed energica cosmica diede origine a dei piccoli tentacoli che avevano l'unico scopo di catturare il carceriere per controllare se avesse avuto le chiavi della cella e delle catene per poi stordirlo stritolandogli il collo.
    Non voleva ucciderlo subito. L'avrebbe usato per raccogliere un po' d'informazioni per riuscire a comprendere in che razza di luogo era finito e per capire con chi aveva a che fare.*


    CITAZIONE
    Status Fisico: Ferite non problematiche sparse sul corpo
    Status Psicologico: Completamente disorientato
    Armatura: Black Gold del Capricorno [Non-Indossata]
    Riassunto Post:

    Abilità utilizzate: Nessuna

    Tecniche utilizzate:
    Shadow tentacle (tentacoli d'ombra) [O]
    Punta di diamante negli oscuri attacchi del cavaliere. Tale tecnica sfrutta le ombre presenti nell’ambiente per generare un numero variabile di tentacoli fatti interamente di semioscurità che tenteranno di catturare il nemico e, se riusciranno nel loro intento, immobilizzarlo e soffocarlo.
    Tali propaggini possono distendersi per circa tre metri nella luce per raggiungere il proprio bersaglio. Oltre questa distanza, arrivando grosso modo a cinque metri, tendono a perdere consistenza se l'utilizzatore non riutilizza la stessa tecnica subito dopo. Per quanto riguarda il numero di tentacoli è variabile a seconda del volere dell’utilizzatore, ma è da tener conto che se le propaggini saranno molte la loro efficacia sarà scarsa. Inoltre con un livello di potenza basso si potrà generare al massimo una decina di queste propagini, mentre aumentandolo il loro numero aumenta di dieci unità fino ad un massimo di trenta.
    [Livello: Variabile - Utilizzo: Basso]

    Parametri:
    Forza: 50
    Agilità: 45
    Mente: 35
     
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  5. Shiyu
     
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    La sensazione di essere rimasto catturato in un gioco più complesso di ciò che sembrava colse il giovane Cavaliere Nero con la profonda sensazione di non poter, effettivamente, essere attore protagonista di ciò che stava accadendo.
    La secchiata d'acqua aveva risvegliato i suoi sensi, ma essi erano ancora troppo intorpiditi, in preda alle tenebre ed alla confusione, per questa ragione non comprese subito la situazione in cui versava.
    Le parole che credeva di aver pronunciato sembravano chiare, ma erano state solo un confuso biascicare senza alcun senso, il risvegliarsi del cosmo per utilizzare quella tecnica fu solo una sensazione, in realtà l'oscurità non rispose affatto al suo comando, come se qualcosa avesse drenato completamente il suo potere.
    Era indifeso, legato da catene che parevano troppo resistenti anche per la sua incredibile forza, con un cosmo incapace di agire.
    Per la prima volta, dopo tanto tempo, si sentiva completamente impotente.
    E fu proprio quello il momento in cui l'uomo decise di parlare. Parole fredde, impersonali, feroci.

    - Stai calmo.

    Quasi violento nel suo modo d'agire, munito di un cosmo che pareva sconfinare nei cieli e mettere in discussione persino quello degli Dei. Eppure, non sembrava possedere aggressività nei confronti del prigioniero, solamente una moderata indisponenza. Si alzò, muovendosi lentamente e sovrastando il suo corpo con sguardo algido ed inumano.
    Fu allora che la poca luce della cella illuminò il suo viso, dandogli l'aspetto di un uomo, di poco più anziano del Cavaliere del Capricorno.

    BL1vgiL

    - Ti sembrerà strano, ma siamo qui per aiutarti.

    Quella era l'armatura nera dell'Acquario, vestigia di potere pari a quella del Capricorno e simbolo di un cosmo enorme. Eppure, le sue parole ancora mancavano di senso per il giovane prigioniero.

    - Il mio nome è Askot, e sono qui per salvarti.

    Una dichiarazione forte, enunciazione di un concetto che avrebbe potuto stonare con lo stato in cui Ichigo versava, eppure... La decisione con cui erano state pronunciate dava loro un senso profondo.
    Persino condivisibile.

    CITAZIONE
    Benvenuto al tuo vero test. Ovviamente ho fatto mia la trama già cominciata, modificandola a mio piacimento. Continua tranquillamente da qui e segui semplicemente le mie indicazioni :)
    Post di dialogo, per ora nulla di complesso, non credo neanche di doverti dire cosa ci si aspetta da te in un frangente simile.
    Questo è un test per l'Energia Suprema, il top del top, il massimo livello nel gioco. Mostrati degno di ciò che richiedi :)
     
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    kurosaki
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    *Oblio. Ogni cosa attorno a rinnegato aveva preso una forma oscura, quasi tetra. Il mondo che lo circondava aveva assunto la medesima colorazione della sua energia cosmica. Nera come la notte senza luna.
    La sua mente errò oltre i confini dello spazio e del tempo. Immagini frammentarie della sua vita passata. Attimi che non potranno mai più ritornare di qualcosa che gli era molto caro, ma che non torneranno mai più. Che tutto avesse un logico senso qualcosa di misterioso lo aveva condotto all'interno di uno scenario del quale non era il protagonista?
    I suoi avversari lo avevano messo per bene fuori combattimento. Non si ricordava nemmeno il motivo per il quale avesse mosso battaglia contro di loro. Tutto gli era offuscato e confuso come se il suo stesso corpo fosse all'interno di un vortice infinito.

    Qualcosa lo riportò alla realtà a qualcosa che forse era meglio evitare di scoprire. La secchiata d'acqua lo aveva svegliato di colpo tanto che gli ci volle un poco per comprendere dove veramente egli fosse. Il loco era completamente diverso da dove aveva affrontato i suoi assalitori. Infatti solo dopo essersi svegliato rimembrò che i black saint lo avevano attaccato per chissà quale motivo.
    014n
    Purtroppo però la sensazione peggiore fu quella di constatare che il suo oscuro cosmo era stato completamente sopito dentro di lui. Non vi era traccia come se fosse diventato un comune essere umano senza straordinarie capacità. Certo la sua forza era grande, ma non sufficiente per spezzare le catene che lo inchiodavano alla parete di quella cella.*

    °Dannazione. Ancora una volta il mio cosmo non funziona.°
    *La sua mente gli fece riaffiorare il triste ricordo di quando aveva perso la sua dolce Megara. All'inizio di quella malinconica avventura il suo cosmo venne bloccato da una strana sostanza, ma in quel momento non riusciva a comprendere se qualcuno gli avesse iniettato qualcosa o meno.
    Improvvisamente parole fredde e distaccate raggiunsero il suo orecchio. Parevano la voce del suo carceriere che gli intimavano di stare calmo. Era difficile stare calmi in quella situazione. Certo non aveva nulla da perdere, ma aveva pur diritto ad una spiegazione.
    L'energia cosmica di quello sconosciuto pareva infinita. In quantificabile come se potesse mettere in discussione il potere stesso degli Dei. Stranamente però il rinnegato non percepiva ostilità nei suoi confronti. Lo ascoltò con particolare attenzione cercando di cogliere ogni minima sfumatura nella sua voce.
    sbleach418sleepyfans19
    Quel guerriero portava le oscura vestigia dell'Acquario e la cosa lasciò alquanto sorpreso il Kurosaki. Non credeva che vi fossero altri cavalieri neri assieme a lui sparsi sul pianeta. Credeva d'essere l'unico.*

    Aiutarmi?

    *Forse non aveva capito bene quella "semplice" parola e la ribadì una volta in più. Com'era possibile che volessero salvarlo se, forse, qualche ora prima lo volevano morto? Chi erano in realtà quegl'individui che macchiavano con la loro essenza le oscure vestigia dei Black Saint? Domande alle quali, in un certo senso, voleva una risposta immediata. Rapida come una calda lama taglia il burro.
    Il rinnegato difficilmente credeva che lo volessero aiutare visto che era imprigionato chissà dove per chissà quale motivo. Tutto non aveva senso, ma stranamente in quel verbo scorgeva una leggera nota, quasi accennata, di verità. Che volessero davvero aiutarlo? questo lo poteva apprendere solamente se Acquario gli avesse esplicato esattamente cos'aveva realmente in mente.*
     
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  7. Shiyu
     
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    L'uomo in armatura si limitò ad annuire alla domanda, mentre sovrastava il giovane Kurosaki, osservandolo con occhi impenetrabili. Un lieve sorriso comparve sul viso algido del carceriere che, con molta lentezza, fece per avvicinarsi all'attaccatura delle catene, le quali parevano aver privato il Capricorno dei suoi poteri.

    - Per dimostrare la mia buona fede ti libererò, anche se non dovrei.

    Nonostante potesse scegliere modi più scenici per completare quell'operazione, il Cavaliere si limitò a far scattare entrambe le serrature con una semplice chiave di metallo. Era plausibile che quelle catene potessero indebolire anche il suo cosmo.
    Sorrise, a quel punto, con l'espressione di chi stava correndo un rischio inutile, per quanto lo rendesse allegro farlo.

    - Ora dovresti tornare gradualmente in forze. Immagino che tu non riesca a ricordare ciò che hai fatto, non ancora almeno.

    Faceva riferimento a qualcosa che, però, sfuggiva completamente al giovane Ichigo. Dopotutto una frase del genere poteva far riferimento a mille cose ed il Cavaliere dell'Acquario pareva voler nascondere a cosa si riferisse. Con un gesto gli fece segno di alzarsi e di seguirlo.
    Il Capricorno non aveva molte alternative se desiderava capire di più di quella misteriosa situazione.

    ***

    Il luogo dove era stato rinchiuso era, probabilmente, un vecchio ospedale in disuso. L'ambiente era piuttosto inquietante ma il giovane Cavaliere Nero non sembrava percepire minacce di alcun tipo, soprattutto grazie allo sconfinato cosmo dell'Acquario che riusciva ad infondergli sicurezza.

    - Quali sono gli ultimi ricordi che possiedi prima del risveglio?

    La domanda era piuttosto... Bizzarra. Dopotutto non erano forse suoi compagni quelli che lo avevano messo fuori combattimento?
    C'era qualcosa, però, nel tono di voce dell'altro che metteva una certa inquietudine ad Ichigo.
    Nel mentre, erano emersi al di fuori della struttura, nel pieno centro di una città che sembrava essere stata recentemente devastata da una qualche forma di calamità naturale: tutto era in rovina, c'erano cadaveri sparsi un po' ovunque ed alcuni palazzi sembravano essere stati letteralmente tagliati in due.
    Per Ichigo non fu difficile capire dove volesse arrivare Askot, a quel punto: buona parte della distruzione sembrava essere stata causata da poteri molto simili a quelli di Ichigo.
    Molto... Molto simili.

    CITAZIONE
    Niente da dire, altro giro di introduzione.
     
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    *Il rinnegato non capiva. Non comprendeva la reale motivazione per la quale era stato ridotto in catene. Che avesse fatto qualcosa di male ed era stato incatenato per evitare che facesse qualcosa di veramente orrendo? Il Kurosaki non lo sapeva. Ricordava solo il suo passato. L'ultimo avvenimento era l'incontro con il bellissimo angelo che piacevolmente gli aveva sconvolto un pochino l'esistenza, ma la sua missione era ben salda nella sua mente.
    Aveva un sogno ed era pronto a realizzarlo a tutti i costi. Avrebbe abbandonato il sentiero della bontà prendendo quello oscuro della vita per realizzare un mondo senza più guerre cancellando per sempre le divinità. Per fare questo "miracolo" aveva bisogno di potere, ma non sapeva dove trovarlo. La sua mente era confusa e come se non bastasse dei membri della sua stessa casta l'avevano ridotto in quelle condizioni.
    SBSBn5u
    Era in catene di fronte ad un suo simile con il cosmo completamente nullo. Percepiva che non era uno scherzo quello e che qualcosa agiva al di fuori della sua comprensione muovendo i fili di un gioco misterioso.
    Per qualche strana ragione il suo carceriere gli accordò il dono della libertà liberandolo anche se probabilmente era più corretto tenerlo rinchiuso in quella stanza. Dal canto suo il rinnegato dall'arancio crine stentava a comprendere quali fossero le sue intenzioni. Magari lo assecondava per fargli credere il falso, ma da quell'individuo, che aveva nome Askot, non percepiva malvagità. Si sentiva in un certo senso al sicuro accanto a quel cosmo impressionante simile a quello degli stessi dei che voleva tanto uccidere.
    Liberato dalle catene, in maniera abbastanza "semplice" visto che Askot usò una banalissima chiave, il ragazzo dall'arancio crine avvertì che le forze stavano ritornando in lui. Il suo oscuro potere gradualmente si stava rinvigorendo ritornando a fatica a quello di un tempo, devastante e impetuoso tanto da essere in grado di radere un edificio con incredibile naturalezza.*

    ipPrNAQ
    Quali sono gli ultimi ricordi che possiedi prima del risveglio?

    *Quella domanda gli rimbombava nella mente con insistenza come un martello che batte sul chiodo con particolare vigore. Quel verbo era stato espresso dall'accompagnatore misterioso il quale pareva pretendere una risposta. Dal canto suo il Kurosaki non poteva rispondergli con certezza visto che aveva un vuoto di memoria tanto che la testa gli doleva come mai aveva fatto prima di quel momento.
    I due neri cavalieri erano all'interno di quello che aveva l'aspetto di un ospedale completamente abbandonato. Ogni cosa era lasciata al tempo tanto che la muffa e il muschio ricopriva letti e attrezzature mediche. Polvere e ragnatele regnavano incontrastate in quel loco da render palese il suo stato d'abbandono. I due figuri, ammantati dalle loro oscure armature, parevano non dar bado a dove si trovavano. Certo il Kurosaki era guardingo di tanto in tanto perché temeva un possibile assalto da sconosciuti guerrieri. Anche se non percepiva una reale minaccia dall'Acquario non si fidava completamente. Dopo tutto era cosa normale.*

    014n
    Mi chiedi se ho ricordi da prima del mio risveglio? Vorrei risponderti, ma la mia mente è troppo confusa per farlo. Tutto dentro la mia testa si mescola come un vortice costante. La tua è una semplice, ma la risposta è alquanto complessa.

    *Il di lui verbo venne espresso con una certa malinconia e tristezza tanto che lasciava ben trasparire il suo stato d'animo alquanto turbato. Aveva sempre avuto una risolutezza tale da far invidia anche il più fermo degli uomini, ma in quel momento aveva un crollo psico-fisico tanto che il suo volto era, per così dire, celato da una cupa maschera d'amarezza e sconforto.
    Poi qualcosa catturò l'attenzione del ragazzo una volta uscito da quella fatiscente struttura. Lo spettacolo che gli si palesò dinnanzi lo sconvolse ancora di più. Tutto era in rovina. Edifici e quel minimo d'arredo urbano era a pezzi. Aveva l'aria di un centro città che un tempo era ben abitato, ma pareva come se fosse appena passata una devastante calamità naturale che aveva alterato l'equilibrio stesso di quel fragile "ecosistema". Una serie infinita di cadaveri erano sparsi ovunque l'occhio si potesse posare. Molti palazzi erano come stati letteralmente tagliati in due da una lama che li aveva attraversati come se fossero delle morbide forme di burro. Pareva opera di qualcuno e non di qualcosa. Osservando con attenzione il Kurosaki scoprì che il potere utilizzato era simile, anzi molto simile al suo. Quei fendenti erano troppo precisi e netti per esser di altri. Dopo tutto aveva affinato le sue tecniche di spada nel corso della sua esistenza tanto da riconoscere quasi che i suoi tagli erano quasi unici ed inimitabili.
    Che stava accadendo? Aveva fatto lui tutto quel disastro? Com'era possibile? Le parole parevano bloccate nella sua gola da tanto turbato da quella scena. Voleva chiedere al suo accompagnatore spiegazioni, ma col verbo non riusciva. Sperava che il suo volto bastasse all'altro per rispondere alle innumerevoli domande che lo spaventavano terribilmente.*
     
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  9. Shiyu
     
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    - Esatto, sei stato tu.

    La calma con cui il cavaliere sottolineò la verità che il suo cuore cercava disperatamente di nascondere fu quasi dolorosa. Lentamente si portò una sigaretta alle labbra e l'accese con un accendino qualsiasi, di un azzurro pallido. In un certo senso, un gesto così normale sembrava quasi fuori luogo in quella terra devastata da... Ichigo.

    - In passato avrai già combattuto contro la tua parte oscura. Molti di noi devono farlo.

    La tranquillità con cui appuntò il suo passato, quell'addestramento con Byakuya per controllare il mostro che si nascondeva dentro, fece pensare al ragazzo che, probabilmente, quell'uomo sapeva molto più di quanto si sarebbe aspettato. Ma riprese a camminare, muovendosi in mezzo alla devastazione.

    - I miei uomini ti hanno attaccato quando, oramai, eri quasi esausto per l'utilizzo delle tue capacità. Sono stati fortunati, nonostante tutto li hai quasi ammazzati comunque.

    Raggiunse una pietra poi, un masso derivante da uno dei palazzi in rovina probabilmente, per sedercisi comodamente sopra.
    Gettò la sigaretta a terra senza neanche preoccuparsi di spegnerla.
    Fu allora che lasciò qualche attimi di silenzio, per permettere ai pensieri del giovane Capricorno di allinearsi per poter procedere lungo la via che li avrebbe condotti al nocciolo della questione.

    - Questa è la condanna di noi cavalieri neri. Maggiore è il potere di cui disponiamo... Più esso ci consuma.

    Gli occhi castani dell'Acquario scintillarono brevemente mentre tornava a guardare il Capricorno, presagendo una qualche forma di svolta, nascosta poco avanti nel loro cammino. Ichigo ebbe la brutta sensazione che quella sarebbe stata la chiave di volta, il punto che avrebbe cambiato, nuovamente, la sua esistenza.

    - Se non vuoi cedergli, dobbiamo tirarlo fuori da te e distruggerlo. Una volta per tutte.

    Sembrava un controsenso quasi, dopotutto non era forse Ichigo un Cavaliere Nero? Se avesse dovuto epurarsi della sua parte negativa non sarebbe stato simile ad un Saint?
    Eppure, l'insegnamento era pronto, proprio nelle sue parole seguenti.

    - Solo così potrai essere libero di essere ciò che sei

    E allora fu chiaro, a quel punto: essere un Cavaliere Nero era qualcosa riguardo l'essere liberi, non l'essere schiavi.
    Neppure del proprio potere.

    CITAZIONE
    Bene, dopo questo post cominciamo a fare sul serio ;)
     
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    *Sconvolto. Smarrito. Erano queste le parole per descrivere al meglio lo stato d'animo del giovane rinnegato. Com'era possibile che era stato lui a fare tutto quel disastro? Non ricordava nulla. Nulla che potesse in qualche modo aiutarlo, anche parzialmente, a svelare quel macabro mistero.
    Le di lui gambe non riuscivano a sostenere il suo peso e quella rivelazione tanto che crollò in ginocchio a terra con il volto completamente stravolto. Dopo tutto Acquario gli aveva proferito poco prima che era stato lui, o meglio, il demone che si portava dentro, fonte del suo oscuro potere, a compiere quella devastazione decorata con i cadaveri massacrati di quei poveri innocenti.*

    C ... com'è ... com'è possibile tutto ciò?

    w1Kt7tG
    *Com'era possibile? Tutto quello non aveva senso. In passato aveva già affrontato quel suo demone interiore. Aveva rischiato di soccombere a lui, ma era riuscito a trovare la vittoria ottenendo qualcosa di più che il "semplice" potere. Lo aveva sconfitto ottenendo la libertà e una pace che mai aveva provato prima. Era stata un'aspra battaglia senza esclusione di colpi. Molte volte quel demone aveva giocato sporco, ma sempre il Kurosaki l'aveva sconfitto sovrastandolo grazie alla sua determinazione e voglia di vivere che possedeva.*

    Un giorno, quando meno te lo aspetti, tornerò.

    *Improvvisamente lo sguardo del ragazzo si sbarrò completamente ricordando le parole di quell'essere che l'aveva lasciato con un monito l'ultima volta che l'aveva affrontato. Sarebbe tornato nuovamente. Che fosse il suo "grande ritorno" quello.
    Stentava a crederci. Il Kurosaki era più che convinto d'essersene liberato qualche tempo fa, ma evidentemente non era così. Era tornato. Più forte che mai e reclamava il suo spazio in quel nuovo mondo dopo quel Grande Fatto.
    Fh7C31O
    Dopo tutto il merito di tutta quella distruzione era suo, ma la cosa ancora più strana era il fatto che Askot era a conoscenza del suo "problema". Fortunatamente le parole del cavaliere nero dell'Acquario svelarono che tutti loro avevano una parte oscura e che prima o poi doveva essere estirpata come un'erbaccia per evitare quello che era successo alla città appena devastata dal Capricorno.
    Ormai il ragazzo dall'arancio crine non ci capiva più nulla. Davanti a lui vedeva solo morte e distruzione provocata dalla sua stessa mano. Che fosse stato all'Inferno e non se ne rendeva nemmeno conto? No. Quella non era un'illusione creata da qualcuno, ma la macabra realtà.
    Non si sa per quale strano motivo gli venne in mente Megara, un'amica-angelo per la quale aveva provato amore e passione, ma che per un volere superiore aveva dovuto abbandonare. Gli venne in mente di quando le era stata vicino durante le sue "crisi" e di come il suo amore lo confortava a tal punto da dissipare quelle fosche tenebre, ma non poteva più contare su di lei.
    sbleach418sleepyfans19
    Doveva estirpare una volta per tutte quel male che lo affliggeva liberandosene una volta per tutte.
    Rivangando il passato una fiamma iniziò ad ardere dentro di lui. Voleva mettere la parola fine a quella faccenda. Pareva che Acquario fosse disposto ad aiutarlo a tirar fuori quel suo demone interiore. Sembrava volesse aiutarlo anche se il suo scopo ultimo gli era del tutto oscuro. Doveva fidarsi per imboccare un cammino che l'avrebbe completamente cambiato. Magari avrebbe perso se stesso in mezzo a quell'incubo, ma la fiamma della determinazione stava crescendo in lui secondo dopo secondo.
    Non si sarebbe fermato davanti a nulla. Si sarebbe fatto aiutare da quel cavaliere nero suo simile e magari assoggettarlo alla sua causa. Dopo tutto un alleato potente come lui non lo aveva mai trovato, ma prima doveva deviare per qualche tempo il suo cammino per liberarsi da quel peso. Lo avrebbe soggiogato una volta per tutte in modo tale farlo diventare parte integrante del suo oscuro e devastante potere.*

    Va bene. Che dobbiamo fare per estirpare questo mio male alla radice?

    *Il di lui verbo esprimeva il suo spirito determinato a compiere qualcosa che avrebbe dovuto fare da molto tempo. Si sarebbe liberato del demone una volta per tutte. Proferendo quelle parole si rialzò con sguardo fermo e deciso a proseguire quel sentiero che aveva appena intrapreso.*
     
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  11. Shiyu
     
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    - Io non posso aiutarti. Non personalmente almeno, è un avversario che devi sconfiggere da solo.

    La sentenza del Cavaliere dell'Acquario fu dura ed assoluta.
    Eppure la tranquillità dei suoi gesti fece capire che era tutto considerato, faceva parte del gioco. Lentamente, indicò la cima di un monte innevato poco distante.

    - Durante la distruzione vi siete divisi, ed è in quel periodo che hai creato l'immaginazione d'esser stato attaccato.

    Dentro di te sapevi già che quella doveva esser stata un'illusione creata dal tuo ego per giustificare ciò che era accaduto.
    Adesso, non avevi più scelta se non accettare la verità.

    - La tua parte oscura ti aspetta su quel monte.

    Lo sguardo si Askot si fece più duro, per qualche attimo. Era come se ci fosse qualcosa che lo preoccupasse in tutto ciò che stava per accadere.
    Forse, temeva che sarebbe rimasto nuovamente da solo, se Ichigo fosse stato sconfitto. O forse c'era molto di più di quanto le sue parole seguenti avrebbero rivelato.

    - Se dovessi perdere ed essere assorbito dalla tua parte oscura... Verrò ad ucciderti.

    Una rassicurazione forse, un dovere probabilmente.

    ***

    Arrivare sulla cima del monte non fu difficile.
    La tua velocità ti aveva permesso di perdere poco tempo, una volta che trovasti il coraggio di affrontare il tuo destino. Sulla sommità della montagna, in quello che sembrava un altopiano imbiancato dalla neve e sporcato solo da qualche albero qui e lì, c'era il tuo avversario ad attenderti.
    Colui che ti avrebbe sempre aspettato.

    osRln96

    -Te l'avevo detto che sarei tornato, Ichigo.

    Il destino ti aspettava a breve distanza, comodamente seduto su di un masso. E questa volta sarebbe stato uno scontro all'ultimo sangue.

    HTML
    [QUOTE]Fai tutte le riflessioni del caso, sei abbastanza libero. Puoi anche attaccarlo se ritieni.[/QUOTE]
     
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    *Fredde e assolute furono le parole del rinnegato Acquario. In esse vi era tutta la risolutezza che il Kurosaki doveva risolvere quella faccenda da solo e non poteva ricevere alcun aiuto esterno o solo in parte. D'altra parte il mostro che aveva distrutto quella città altro non era che il suo demone interiore, quello che in un certo senso aveva sempre temuto. Doveva lui stesso mettere la parola "fine" a quella faccenda o non sarebbe più stato in grado di andare avanti e guardarsi allo specchio.
    Askot lo informò che durante quello sterminio per qualche strano motivo le due entità che formavano il Capricorno si erano divise andando a formare due esseri completamente separati l'uno dall'altro e proprio in quel momento gli era parso d'essere stato attaccato da qualcosa. Probabilmente fu proprio in quel frangente che perse conoscenza. Il compare del ragazzo dall'arancio crine fu così affabile da rivelargli che la sua controparte oscura era sulla cima di un monte li vicino ad attenderlo per regolare i conti una volta per tutte. Pareva come se fosse andato a nascondersi dopo che aveva compiuto quel massacro d'innocenti.
    In quel momento stava al Kurosaki decidere e trovare il coraggio di raggiungere quella cima per incontrare il suo lato più oscuro. Doveva vincere quel suo timore di non riuscire nell'impresa. Lo aveva già affrontato in passato, ma in quel momento una percezione lo avvertiva che sarebbe stato tutto diverso. Sentiva quella sua oscurità gravare sulle sue spalle come mai l'aveva sentita prima.*
    sbleach418sleepyfans19


    Penso che sia giunto il momento per me di andare. Ti ringrazio per ciò che hai fatto per me. Spero che le nostre strade possano ancora incrociarsi se il futuro ce lo permette.

    *Un ultimo monito gli proferì Askot prima di lasciare il Kurosaki al suo destino. L'avrebbe ucciso se avrebbe permesso alle tenebre di assorbire completamente la sua intera esistenza.
    Fu così che il rinnegato Capricorno partì alla volta della cima innevata dove avrebbe incontrato se stesso, ma sedotto completamente dall'oscurità che tanto dominava, o almeno così sperava.
    IEkh6yD

    Con la rapidità che possedeva ci volle poco per raggiungere la cima del monte ove trovò quello che a tutti gli effetti era un enorme spiazzo con qualche albero e roccia qua e la. Proprio su una di esse vi era Lui.
    w1Kt7tG
    Il Kurosaki aveva vinto il suo timore e raccogliendo tutto il suo coraggio e la sua determinazione raggiunse la sua parte malvagia ove quest'ultima si trovava. In un certo senso prima di partire il tempo era come se si fosse congelato solo per lui. Stava cercando dentro di se la giusta motivazione per compiere quell'impresa che egli stesso considerava titanica ed impossibile. Fu il desiderio di mettere la parola "fine" alla sua angoscia che mosse il suo passo verso quella vetta ed è proprio li che lo trovò.*

    Te l'avevo detto che sarei tornato, Ichigo.

    sbleach418sleepyfans19
    *Dal canto suo il Kurosaki non rispose a quella chiara provocazione. Lo scrutava come se si stesse guardando allo specchio. Vedeva se stesso il davanti a lui identico in tutto e per tutto eccezion fatta per una carnagione piuttosto pallida quasi cadaverica.*

    °E' giunto il momento di chiudere i conti una volta per tutte.°

    *Non mosse un muscolo il rinnegato. Pareva una statua dinnanzi alla malvagità. Il suo sguardo era risoluto e determinato a chiudere i conti definitivamente con quell'entità. Lo avrebbe sconfitto a qualsiasi costo. Certo sarebbe stata una durissima ed asprissima battaglia visto che probabilmente la controparte conosceva le sue strategie di combattimento. Doveva elaborare rapidamente un piano d'attacco nuovo per cercare d'avere qualcosa possibilità di riuscita in quella sua titanica impresa. Sicuramente gli avrebbe dato del filo da torcere, ma il Capricorno era più che sicuro di potercela fare e di batterlo.
    Dopo qualche attimo di silenzio il Kurosaki materializzò la sua nera lama dando per intendere all'altro quali fossero le sue vere intenzioni. Poi rimase nuovamente immobile per studiare ed osservare le reazioni dell'altro.*
     
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  13. Shiyu
     
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    Il tuo riflesso ti osservò a lungo, facendoti gelare il sangue con la sua sola presenza. Dopotutto lui rappresentava ogni cosa che avevi rinnegato, ogni aspetto che non avresti potuto accettare, era quella parte di te che era responsabile di troppi misfatti e cose che, forse, non volevi neanche ricordare.
    Così, mentre lo aspettavi lui sembrava attendere a sua volta, con quel viso troppo simile al tuo e spaventosamente diverso, opposto quasi, nel suo sembrare la cosa più minacciosa che possa esistere e, contemporaneamente, rammentare di tutte le tue debolezze.

    - Non mi saluti neanche?

    E rise, mentre ti osservava, oramai suo, preda del suo gioco... Ma questa sarebbe stata l'ultima volta. Lo sapevi.
    Se avessi perso, nulla sarebbe più stato tuo.
    Se avessi vinto...

    - Sai qual'è il più terribile dei peccati? Non è il non amare gli altri, non è il non amare ciò che si ha...

    Un sorriso bieco, orribile, mentre l'oscurità sembrava lentamente vestirlo di un'armatura identica alla tua.

    fW5OaQa

    - ...E' il non amare se stessi. Oscurità compresa.

    L'attimo seguente rivelò la sua orribile presenza, armata della tua corazza e con la mano destra già tesa per combatterti, per minacciarti.
    Ma non attaccò neanche lui, attese semplicemente, probabilmente intenzionato a giocare ancora un poco con te...

    - La lama della tua anima è arrugginita, Ichigo!

    Uno scatto, repentino ed improvviso, che lo condusse a poca distanza da te.
    Più veloce di te, più potente, più determinato...

    ...O forse era solo la tua paura a rallentarti mentre girava rapidamente su se stesso per dare maggiore potenza al suo fendente?

    - Getsuga Tenshou!



    E', ovviamente, la tua stessa tecnica.


    Edited by Shiyu - 12/9/2014, 23:29
     
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    Legenda
    *narrato* -- parlato -- °pensato° -- parlato d'altri

    *Come si dice? A volte il passato ritorna e non sempre nell'aspettativa migliore che speriamo. Ciò che il rinnegato si era lasciato a fatica alle spalle se l'era ritrovato dinnanzi in tutta la sua malvagità. Si sentiva gelare il sangue e provava una sorta di disgusto nel vedere ancora una volta quel volto pallido completamente identico al suo. Pensava d'esserselo lasciato indietro, d'averlo sconfitto anni fa, ovvero prima dell'arrivo dell'Apocalisse, ma quell'incontro aveva mutato completamente il corso degli eventi. In un certo senso ipotizzava che con quell'essere la partita non era completamente chiusa. Però non si aspettava di certo di vederlo e d'aver appreso cos'avesse compiuto. Tutto quel massacro era colpa di quell'essere immondo, ma per qualche strano motivo il ragazzo dall'arancio crine se ne attribuiva le responsabilità.
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    Dopo tutto era identico a lui in tutto e per tutto, mutava solo che quello era pallido tanto da assomigliare ad un cadavere.
    La di lui voce era pungente, fredda, penetrante. Ichigo non la sopportava, ma doveva conviverci almeno fin quanto tutto non si sarebbe sistemato. Il nero Capricorno voleva mettere la parola fine a tutto quello. Non ce la faceva più. Stava inesorabilmente arrivando al punto di non ritorno. Si stava lasciando andare. Dopo tutto che senso aveva salvare il pianeta Terra se era ridotto prevalentemente ad una rovina? Qualcosa però lo spingeva a credere che in quel mondo vi fosse ancora qualcosa di buono per cui valesse la pena lottare. Si sentiva come un aiutante della luce, ma che serviva le tenebre. Tenebre che in quell'istante parevano aver partorito la sua paura più grande, il suo vero Io interiore.
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    Quello lo incalzava e ricercava un dialogo, ma dal canto suo il ragazzo non proferì alcun verbo. Si limitò ad ascoltarlo. Non sapeva cosa dire. Che fosse stato nel giusto. Gli aveva affermato che la sua lama era arrugginita e che aveva smetto di amare se stesso. Che fosse tutto vero o solo un modo per distrarlo?*

    °Che sia vero? Ho perduto il mio vero IO? Cosa dovrei fare?°

    *Per qualche strano motivo era avvolto dalla sua stessa nera armatura. Anch'egli possedeva Capricorno. Cosa normale visto che era una parte del Kurosaki, ma quest'ultimo rimase sorpreso nel vederla indossata da quell'abominio di malvagità incarnata. Tutta quella situazione aveva scosso particolarmente il rinnegato. Stava iniziando a confondere la realtà con l'immaginazione, ma il suo subconscio gli confermava l'ovvio. Quel mostro era li davanti a lui pronto a combatterlo con estrema violenza e potenza. Si percepiva nell'etere un potere superiore, di gran lunga maggiore a quello del Kurosaki.
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    Purtroppo per quest'ultimo non c'era più tempo per pensare di far luce sull'ovvio. Infatti quel mostro lo attaccò con qualcosa che ricordava benissimo. Quell'offesa gli era familiare. Era la sua. Il suo Getsuga Tenshou. Piccola nota, era decisamente più potente.*

    Dannazione.

    *Non ebbe nemmeno il tempo per reagire prontamente che quello lo attaccò senza problemi. Dal canto suo il giovane rinnegato fece appena in tempo a difendersi con una suo solida difesa per evitare seri danni al suo fisico. Sostanzialmente si trattava di una sottile cupola prodotta dalla sua stessa ombra impregnata di tenebra e cosmo che lo avvolse completamente. Certo quella protezione era utile, ma non fu sufficiente. Infatti l'offesa riuscì a penetrare andando ad impattare sulla nera aratura del Capricorno mandandolo a terra disteso facendogli percorrere una decina di metri. Non vi erano ingenti danni, solo qualche piccolo graffio, ma se non avesse avuto quelle protezioni sicuramente ci avrebbe rimesso la vita.
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    A fatica si rialzò assumendo una posizione consona al combattimento per poi scagliare anch'egli il suo attacco.*

    Getsuga Tenshou.

    *Quella sua offesa era identica a quella che aveva appena ricevuto, ma era la prima cosa che gli era venuta in mente dopo aver preso quella batosta. In pratica quel colpo era un rapido e preciso fendente che seguiva un'ipotetica linea retta che se avesse colpito quel mostro gli avrebbe procurato serie lacerazioni in pieno petto, visto che era la parte doveva aveva mirato il Kurosaki.
    Si poteva affermare che non avesse elaborato una strategia per contrattaccare ed era vero. Sotto quell'impassibile ed austera maschera vi era il terrore nel fallire quella prova. Il Kurosaki avrebbe dato il massimo delle sue capacità per riuscire a mettere la parola fine a quel discorso, ma in quel momento, dopo aver avuto un breve assaggio della potenza del nemico, non si sentiva più tanto sicuro. Era determinato nella sua impresa, ma non sapeva fino a che punto si sarebbe potuto spingere. Però non avrebbe mollato. Avrebbe lottato fino alla fine per riuscire nella titanica impresa.*


    CITAZIONE
    Tecniche utilizzate:
    Shield Shadow [D]
    Sfruttando e fondendo i poteri delle varie ombre presenti intorno a se l’Oscuro concentra il suo cosmo nella sua stessa ombra, la quale inizierà a girargli attorno formando una difesa a 360°. Tale protezione gli consentirà comunque di muoversi liberamente e tenterà di proteggerlo da attacchi di natura cosmica.
    [Livello: Variabile]

    Getsuga Tenshou (Zanna della Luna che strazia il cielo) [O]
    Tecnica abbastanza semplice nel suo utilizzo, ma estremamente complessa in realtà. Infatti l’oscuro cavaliere incanala una parte del suo nero cosmo nel braccio ove è situato Zangetsu, il destro, o Reiki, il sinistro, in maniera tale da produrre un fendente simile ad una mezzelune di una nera colorazione contornati da un alone rosso sangue in grado di tagliare qualsiasi superficie, materiale o spirituale, vista l’enorme potenza distruttiva. [X]
    [Livello: Alto]
     
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  15. Shiyu
     
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    User deleted


    L'offensiva che gli restituisti, come una copia speculare di quella che ti aveva scagliato contro, trovò una reazione altrettanto uguale e contraria: la sua ombra si mosse a difesa esattamente come aveva fatto la tua, sebbene con maggiore efficacia, a quanto pareva. Infatti, invece d'essere sbalzato indietro come era accaduto per te, lui aveva visto solamente una foschia di neve alzarsi al passaggio del tuo colpo, sfruttandola per nascondere la sua subitanea avanzata.
    Era già molto vicino, quando emerse dal muro bianco che avevi involontariamente creato, vestito del suo sorriso sarcastico mentre si portava vicino a te, pronto a continuare la vostra lotta. La mano tesa rappresentava la lama che era venuta per il tuo cuore, il suo sorriso era affilato come una spada di Damocle sul tuo ego.
    In quel lunghissimo attimo in cui s'era manifestato, sentisti la sua voce raggiungerti con impeto.

    - Io sono l'Ombra, il vero Io.

    Una mano rivolta verso di te, l'altra portata indietro ed in basso, pronta a colpire. Come una condanna a morte già decretata.

    - Bansho Tenin!

    Una forza improvvisa, attrattiva, che ti avrebbe portato subitamente al suo cospetto. Conoscevi quel colpo troppo bene, troppo a fondo per non sapere quale sarebbe stata la sua mossa seguente: colpirti con la sua spada, senza pietà.

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    - Quando sparirai, sarò io ad essere!

    Come un pensiero filosofico, mentre alzava la sua mano per squartarti dal basso verso l'alto, intenzionato a trinciarti come si farebbe con una bestia da macello, consegnando le tue viscere alla neve, il tuo sangue alla terra, la tua anima... A lui stesso.
    Il pericolo era imminente, gli avresti veramente permesso di prendere il tuo posto? Di sacrificare tutto ciò che avevi costruito all'oscurità del tuo stesso cuore?
    Lo avresti rigettato, senza neanche rivolgergli una parola?
    La battaglia più dura della tua vita era appena cominciata e non poteva essere altrimenti: i nostri peggiori nemici sono proprio i demoni che ci portiamo dentro.

    CITAZIONE
    Come puoi immaginare, lui sembra essere un livello energetico sopra al tuo.
     
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18 replies since 30/3/2014, 23:09   272 views
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