The lustful tropical paradise

Scena tra Kaori e Alex

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  1. Kaori Nakamura
     
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    Quel giorno Kaori si era alzata molto presto e aveva fatto di tutto per convincere Alexandros ad accompagnarla alle Hawaii.
    L’intenzione della ragazza era quella di passare un giorno diverso e da sola con lui e nello stesso tempo di visitare le isole hawaiane e raccogliere eventuali informazioni geografiche. Non a caso era da qualche tempo che la rossa coltivava la passione di viaggiare per tutto il mondo e capire come era cambiato rispetto a come era riportato nelle cartine geografiche dei vecchi atlanti geografici scritti prima della venuta dei Quattro Cavalieri. Era un semplice hobby, senza alcun carattere di professionalità, ma Kaori ne era molto entusiasta, tanto da iniziare a disegnare una sua cartina personale dove raccogliere tutte le informazioni acquisite durante gli ultimi suoi viaggi in volo sulla Terra.
    Tenendo per mano Alexandros, così Kaori stava sorvolando la Terra e come al solito rimase affascinata dal paesaggio in continuo mutamento sotto di lei.
    Quando i due amanti giunsero a destinazione, la ragazza non riuscì a contenere lo stupore di vedere quel piccolo paradiso tropicale rimasto intatto rispetto a come se lo ricordava disegnato nelle cartine geografiche.

    Alex, guarda sono rimaste uguali a come erano prima!

    Esclamo con la stessa enfasi di un bimbo davanti una vetrina che vuole mostrare alla mamma un nuovo gioco che gli piace particolarmente.
    Successivamente non diede troppa attenzione all’eventuale risposta di Alexandros, ma lo tirò delicatamente per mano al fine di farsi seguire sull’isola più a nord. Era Kauai, la più antica isola di tutto l’arcipelago e dal paesaggio vario, perchè era composto da spiagge, pianure e montagne.
    Kaori stava puntando un’altura, convinta fosse il Monte Waialeale, dove sembrava ci fosse un lago con lo stesso nome.
     
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  2. Sitael
     
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    Volare gli aveva sempre permesso di riordinare le idee.
    Era confuso ultimamente, come se qualcosa di grosso fosse rimasto incastrato tra i suoi pensieri, più delle solite, dolorosissime elucubrazioni che gli avrebbero tolto il sonno se Kaori non lo avesse tenuto impegnato fino allo sfinimento.
    La confusione, a dire il vero, era dovuta proprio alla sua coinquilina.
    Erano giorni che si interrogava sul suo rapporto con lei, oltre l'infinito senso di colpa, oltre lo straziante peso del non essere riuscito a salvarla.
    Aveva scoperto in lei una ragazza solare, piena di vita, piacevole e gentile. Aveva tutte le caratteristiche che più apprezzava negli esseri umani, per quanto sporcate da quella maledizione che era stato lui a non riuscire ad evitare. Molte volte, durante il giorno, era costretto ad unirsi a lei per permetterle di affrontare quella piaga, di continuare a vivere una vita quasi normale, con la consapevolezza di poter sfogare tutto quel desiderio con una persona sola e di non divenire qualcosa di profondamente diverso da ciò che sarebbe dovuta essere una ragazza come lei.
    Iniziava a porsi delle domande, mentre il loro sudore si mischiava, mentre le loro labbra si cercavano e i respiri divenivano ritmici.
    Domande profonde, domande a cui non aveva ancora dato una risposta.
    Le parole di lei interruppero i suoi pensieri.

    - Si, sembra che il cataclisma non le abbia modificate.

    Una risposta leggera, la risposta di chi sta pensando a tutt'altro. Ma le sorrise, gli piaceva farla sorridere a sua volta e farsi portare, mano nella mano, ovunque lei volesse arrivare.
    Così, con leggerezza, atterrarono su quella che era un'altura dalla vista affascinante, proprio sull'arcipelago che, una volta, era considerato tra i più belli del mondo.

    - Non pensavo che sarebbe stata un'uscita romantica.

    Scherzò involontariamente.
    Eppure, sarebbe potuta essere un'ottima occasione per fare un po' chiarezza.
     
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  3. Kaori Nakamura
     
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    Le parole di lui riuscirono per qualche minuto a distogliere l’attenzione di Kaori dal meraviglioso paesaggio che li circondava.

    Siamo una coppia, ogni tanto si fanno gite romantiche così tra innamorati, no?

    Cinguettò con molta naturalezza e lo guardò come se Alex avesse appena detto qualcosa di stupido.
    La sua risposta era così ingenua che il ragazzo probabilmente poteva immaginare quale fosse l’illusione che Kaori si stava creando da sola per giustificare le conseguenze della maledizione che la affliggeva.
    Si era convinta che loro fossero come due fidanzati che già convivevano, anche se non si erano mai dichiarati apertamente. Per questo dovevano condividere più tempo possibile insieme e si concedevano l’uno all’altra con sentimento. Infatti, Kaori ci metteva tutto l’amore e la lussuria possibile nei momenti d’intimità con lui, senza risparmiarsi mai.
    Sentiva di amarlo e cercava di dimostrarglielo ogni volta che poteva. Nei suoi sogni desiderava un futuro comune con lui ed era desiderosa di rimanere accanto a lui per sempre.

    Tuttavia lo sguardo contrariato di Kaori durò pochi istanti, poi sorrise e lo guardò negli occhi arrossendo un po’ emozionata.

    Sei sempre in missione e a volte mi sento sola, vorrei poter passare più tempo con te. E poi vorrei condividere con te anche i miei hobby come il viaggiare. Da quando ti ho incontrato la mia vita è cambiata e ne sono felice. So che purtroppo ancora non sono un Angelo alla tua altezza, ma cerco di fare sempre del mio meglio e sono sicura che un giorno potrò seguirti senza essere di nessun intralcio.

    Lo cinguettò finendo con un tono un po’ malinconico. Ora viveva accanto a chi l’aveva in qualche modo salvata dalla morte e dai sensi di colpa, e nello stesso tempo l’aveva trascinata in un mondo di cui non si sentiva parte.
    Ovviamente desiderava aiutare il prossimo e per questo cercava di impegnarsi come Angelo, ma il suo personale desiderio era di stare sempre con Alex, per questo cercava di fare ogni missione possibile per diventare un Angelo migliore. Tuttavia la rossa era turbata dal tipo di potere che aveva ricevuto.
    Vedete nell’immaginario comune, e secondo il pensiero di Kaori, un Angelo era una figura benevola legata agli elementi e a ogni forma di amore. Era protettore della pace e guidava i peccatori verso la purezza. Tuttavia la realtà che la ragazza poteva vedere era ben diversa. Lei per prima non aveva nulla a che fare con il bene e l’amore. Dominava il Sangue, un elemento impuro, legato al dolore e la morte. Considerava il sangue come la linfa vitale che donava la Vita, quindi per certi versi lei si sentiva responsabile della stessa vita degli umani. Le sembrava presuntuoso che un Angelo si potesse ergere a giudice per la vita o la morte degli altri … e questo la turbava.
     
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  4. Sitael
     
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    Kaori era croce e delizia per lui.
    Da un lato, il triste destino a cui l'aveva condannata pesava come un macigno di colpa dal quale non si sarebbe mai liberato. All'opposto, la naturale ingenuità e dolcezza della ragazza erano aspetti che riuscivano a mantenerlo sereno, a ricordargli la motivazione per cui era diventato un angelo.
    Sorrise alle ultime parole di lei, abbracciando poi con lo sguardo l'arcipelago meraviglioso che li circondava. Infine ispirò, per poi rilassare l'espressione e voltarsi nuovamente a guardarla con i suoi ampi occhi ambrati.

    - Ti ho vista combattere contro un avversario estremamente abile, quando la tua maledizione era completamente fuori controllo. Non saresti affatto un intralcio. Per quanto riguarda il resto...

    Tranquillizzarla era il primo obiettivo del suo discorrere, dopottutto era certo che Kaori sarebbe diventata, alla lunga, un Angelo molto migliore di lui.
    Quando lei toccava quell'argomento, però, lui era sempre molto combattuto. Per quanto lei dicesse di essere felice, che gli doveva la vita e che ogni cosa era migliore... Sapeva d'averla condannata ad una vita di sacrifici, perseguitata da una maledizione che non sarebbe cessata se non con la distruzione di Hypnos.
    Un Dio.
    Sarebbe precipitato nuovamente nei suoi consueti pensieri tetri sul futuro e sul senso della loro battaglia se non fosse accaduto qualcosa di inaspettato che aveva completamente catturato la sua attenzione.
    ...Kaori aveva detto che erano una coppia.
    Cercò dentro di sé una delle sue solite, argute, risposte.

    - ...

    Non era abituato a questo genere di fallimenti.
    Si passò una mano tra i capelli, in lieve imbarazzo, per poi sospirare e decidere che le parole sarebbero state meno efficaci delle azioni.
    Kaori si sarebbe ritrovata subitamente in braccio al suo Angelo, che in un lampo sarebbe decollato nuovamente, portandola rapidamente verso il mare che era sotto di loro, in un punto della costa dove non ci sarebbe stato nessuno a notarli.
    Atterrò direttamente in acqua, dopotutto i vestiti bagnati non erano assolutamente qualcosa che potesse infastidire due come loro.
    Ma quello che probabilmente avrebbe lasciato più sconvolta Kaori sarebbe stato ciò che sarebbe accaduto subito dopo.
    Sotto la luce del sole, in mezzo agli schizzi dell'acqua che rimbalzava contro i loro corpi, stretta tra le sue braccia forti...
    ...Le labbra dell'Angelo della Speranza avevano trovato quelle di lei.
     
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  5. Kaori Nakamura
     
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    Alex con il suo solito modo di fare un po’ freddo, ma anche molto dolce e comprensivo le rispose che non sarebbe stata di intralcio per lui, ma lasciò intendere a Kaori che semplicemente non potevano affrontare insieme le missioni che lui doveva svolgere. Da una parte lei stessa ne era cosciente, anche se non le piaceva come idea. Non c’entrava essere angeli, due guerrieri, una coppia o altro, perché la quotidianità portava chiunque a vivere per certi versi da solo affrontando ogni sfida da sé. Eppure non era una cosa triste come sembrava, era la Vita, e in fondo potevano stare insieme la sera, la notte e in occasioni speciali come in quel giorno di riposo per entrambi.
    Non le rispose tuttavia in modo completo, tralasciando di accennare qualcosa riguardo il fatto che stessero insieme, e così ci fu un momento di silenzio imbarazzante tra i due, poi Alex con un gesto rapido prese in braccio Kaori e spiccò il volo verso il mare con l’intenzione di entrare in acqua.
    La rossa arrossì e d’istinto si resse incrociando i polsi dietro il collo di lui per non cadere. Non ebbe il tempo di dire nulla che si ritrovò in acqua. Per fortuna era una giornata calda e il mare era piacevolmente tiepido in quel punto dove batteva il sole. Irrimediabilmente i vestiti si erano bagnati aderendo alle gentili forme di Kaori rivelandone l’esatto profilo ed esaltandone per certi versi la sensualità. Ma probabilmente non era questo fatto ciò che aveva spinto Alex a trascinarla lì.

    Perché?!

    Disse Kaori un po’ contrariata per quel fuori programma, rivolgendosi al suo Angelo desiderando una spiegazione.


    Uffa … potevi almeno dirmelo che volevi fare il ba…

    Non riuscì a finire le parole perché Alex la strinse forte a sé e la baciò con passione.
    In quel momento la lieve agitazione di Kaori si placcò, gli occhi si socchiusero e lei si lasciò andare alla dolcezza. Il tempo sembrò fermarsi per un istante, mentre il cuore iniziò a batterle forte per l’emozione che stava provando. Si sentì morire per poi rinascere come un fenice piena di gioia e di amore per lui. Intorno a loro sembrò sparire ogni cosa. In quel dolce e intenso attimo c’erano solo loro due e le sensazioni che provavano. Le loro lingue si accarezzavano, le loro labbra si toccavano, i loro cuori battevano forte mentre le guance erano diventate rosse.
    L’attimo dolce finì troppo velocemente purtroppo, ma fu sufficiente per far capire a Kaori di sentirsi felicemente innamorata di lui.
    Quell’iniziativa aveva trasmesso a Kaori cosa sentiva Alex e fu indubbiamente migliore di qualsiasi possibile parola che il ragazzo avrebbe potuto dirle. C’era qualcosa tra di loro, si desideravano, si sentivano uniti e questo non poteva essere altro che Amore per entrambi.

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    Alexandros …

    Cinguettò la fanciulla con le guance rosse e gli occhi lucidi emozionatissima. Stranamente lo aveva chiamato con il suo nome completo ma non ci fece caso.

    … ti amo tanto!

    Le venne da balbettare mentre emozionatissima lo guardava negli occhi.
     
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  6. Sitael
     
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    Il mondo era diventato improvvisamente bello, splendente, pieno di vita...
    Tutto a un tratto, il peso che portava sulle spalle sembrava alleggerito magicamente, come se non fosse mai realmente esistito.
    Era bastato così poco per donar loro un attimo di profonda ed assoluta libertà, una dolcezza che era difficile definire con le parole ma che lo portò a respirare a pieni polmoni l'aria di quel paradiso tropicale dimenticato dagli Dei. Alzò appena gli occhi per incrociare quelli di Kaori, solo per sentire ancora sulla pelle quella dichiarazione che era forse più imbarazzante dell'aspetto, innocente e provocante al contempo, della ragazza completamente fradicia per colpa sua.
    Quelle parole raccontavano di una relazione sul nascere, che si era resa troppo profonda per causa di quella maledizione che li legava l'uno a l'altra al doppio filo del desiderio e della colpa.
    Le sorrise, portandole un dito sulle labbra.

    - E' ancora troppo presto per dirlo... Kaori.

    Ma in quelle parole non c'era un rimprovero, quanto un sentimento ancor più dolce, atto a tutelarla e proteggerla. Anche da se stessa.
    Comprendeva perfettamente che la loro vicinanza potesse risuonare come un affetto estremamente profondo... Ma non voleva che lei si confondesse.
    No, non voleva essere confuso a sua volta. Se l'amore fosse sbocciato, sarebbe stato il primo a gioirne. Ma sino ad allora...

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    - ...Ma se fosse vero, io sarei la persona più felice del mondo, perché saprei di non esser il solo in questo sentimento.

    Non lo faceva neanche volontariamente, era semplicemente il modo in cui era. Quello che troppi anni prima aveva fatto innamorare Daphne, quello che aveva permesso a Zeus di sceglierlo per guidare i credenti verso un mondo più splendente. Dopotutto, nonostante non ne conservasse molta, lui era ancora l'Angelo della Speranza.
    E la speranza è veramente l'ultima a morire.
     
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  7. Kaori Nakamura
     
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    La dolce dichiarazione di Kaori colpì positivamente Alexandros e lei lo notò guardandolo negli occhi. Lo conosceva bene e si era specchiata più volte nel suo sguardo tanto che ormai poteva comprenderlo ad istinto in certi momenti.
    Tuttavia le successive parole di lui furono come un piccolo passo indietro, anche se Kaori sapeva che Alexandros voleva mantenere una certa distanza tra di loro solo perché prima vi erano delle questioni da risolvere. Infatti, senza giri di parole, qualche giorno prima le aveva rivelato dei timori riguardo i loro reali sentimenti. Forse tra di loro vi era un amore vero, di quelli che nascono senza un perché, ti stravolgono la vita e ti donano qualcosa che ha un valore ineguagliabile, ma i loro sentimenti attuali per quanto veri potevano sembrare era possibile fossero dettati in parte dalla maledizione e dalla forte passione carnale che ne conseguiva.
    Kaori in ogni caso ci credeva davvero nel loro amore e confidava che anche lui, come lei, capisse che la maledizione che condividevano non c’entrava con l’amore che lei sentiva per lui.
    Diete un lieve bacio sul dito che lui appoggiò sulle sue labbra per non farle dire altro, poi sorrise abbassando lo sguardo con ancora le guance tutte rosse.

    Ho capito. Però io …

    Si morse il labbro inferiore come se volesse trattenere per se le parole che avrebbe voluto dirgli. Gli avrebbe detto ancora che lo amava, che per lui avrebbe fatto qualsiasi cosa e che non avrebbe più saputo vivere senza di lui. Lo avrebbe voluto ringraziare per averla salvata dal suicidio, per averle fatto aprire gli occhi e scoprire una nuova se stessa. Se il suo sentimento di ammirazione, gratitudine, felicità e voglia di fare quando era accanto a lui non era Amore, lei non sapeva come identificare quello che provava verso di lui. Sicuramente Alexandros per Kaori era molto di più che un amico. Forse era troppo definirlo come la sua dolce metà, ma sicuramente era chi nei ultimi tempi si prendeva cura di lei, sia come tutore e compagno di casta, sia come … uomo.
     
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  8. Sitael
     
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    C'era così tanto di buono in loro.
    Erano due anime talmente pure ed innocenti che avrebbero potuto facilmente suscitare pietà in chiunque li avesse visti: la dolce ragazza tramutata in lussuriosa creatura da una maledizione e l'idealista che cercava di tenerne insieme i suoi pezzi, sacrificando parte di sé ogni volta.
    Eppure, gli dei non avevano alcuna pietà di loro. Nessuno muoveva un dito per aiutarli, per togliergli almeno parte di quel peso che erano costretti a portarsi dietro: un anatema ed un senso di colpa impossibili da guarire.
    Sorrise alla ragazza mentre lei baciava il suo dito, le sorrise come faceva sempre... Col cuore in mano e il dolore nel cuore. Perché, oltre quella creatura di desiderio e sensualità, si nascondeva una bambina incredibilmente tenera e delicata.

    - ...Lo capisco, dopotutto mi sento come te.

    L'espressione si rilassò in una ancora più quieta, quasi lo scorrere del tempo in quel luogo fosse alterato e gli permettesse di passare, finalmente, del tempo senza alcun pensiero.
    Le loro responsabilità avrebbero potuto attendere, per una volta.
    Solo per quella volta.

    - Ma se ti dicessi ciò che ho nel cuore, probabilmente, domani saremmo all'altare.

    Rise, delicatamente, mentre teneva ancora stretta quella ragazza così bella tra le sue braccia. Nella sventura, Kaori era stata la sua più grande benedizione, perché aveva permesso a quel cuore atrofizzato di tornare a provare sentimenti così forti ed accesi.
    Questa sarebbe stata, infine, anche la sua più grande condanna.

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    - Ma credo proprio che dovremmo fare qualcosa per questi abiti fradici, adesso.

    Ridendo ancora, perché la sua battuta era una candida constatazione, priva di qualsiasi malizia.
    Piena solamente dell'affetto che provava per quella ragazza che il destino gli aveva messo in braccio e che, col dolore e col sangue, lui avrebbe salvato.
    A qualsiasi costo.
     
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  9. Kaori Nakamura
     
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    La risposta di lui spiazzò del tutto Kaori.
    Non a caso nella mente della fanciulla riecheggiarono per un attimo le parole del suo Alex-chan, come se fossero l’eco stesso della voce di lui, mentre il suo volto si tinse leggermente di rosso dimostrando il suo imbarazzo, i suoi occhi si sgranarono in un’espressione di stupore ed emozione e le sue labbra si schiusero senza sapere cosa dire.
    Un attimo dopo d’istinto la sua mano si mosse verso l’altezza del petto come per contenere il cuore che aveva iniziato a battere forte.
    In quel momento Kaori era così meravigliata che Alex solo guardandola forse poteva notare che lei era come paralizzata, tanto da sembrare che pure il suo respiro si fosse fermato.
    Quella reazione così emotivamente forte era perché il ragazzo, seppur indirettamente, aveva ammesso di amarla e lasciò intuire che lui non voleva sbilanciarsi solo perché temeva che altrimenti in tempi brevi si sarebbero sposati.
    Per l’innamorata Kaori, la quale ormai aveva capito nel tempo che Alex aveva difficoltà ad esprimere i propri sentimenti apertamente, quelle parole suonarono come una dolcissima dichiarazione d’amore.
    Alex ricambiava i suoi sentimenti e questo era sufficiente per l’angelo del sangue. Si sentiva amata, rispettata, viva, tutto le sembrava positivo e bello, ma le parole non sono sufficienti per descrivere il suo stato d’animo di ragazza innamorata che sente il proprio amore affermare di volerla sposare.

    Passarono diversi istanti prima che Kaori tornasse in sé. Non riusciva ancora a incrocciare lo sguardo di lui senza sentirsi imbarazzata e confusa.
    La cosa interessante è che forse Alex poteva comprendere l’agitato animo della sua amata perché sembrò volerla distrarre cambiando argomento. Sorridendo fece una battuta riguardo i loro vestiti bagnati. Infatti i due giovani erano abbracciati incuranti di come erano ridotti i loro vestiti a causa dell’improvvisato bagno in mare che stavano facendo. In quel momento il verbo di Alex poteva essere paragonato a una spugna atta ad eliminare dello sporco, perché Kaori riacquistò la propria tranquillità velocemente, come se fosse stato cancellato tutto insieme cosa aveva provato poco prima, e gli rispose in modo un po’ buffo visto che sembrava gonfiare le guancie per il nervoso e il fastidio verso di lui.

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    Stupido … prima mi dici una cosa bella e poi fai il porco?

    Non lo disse arrabbiata e forse per Alex era palese che in realtà lei non pensava davvero quello di lui. Era una reazione esagerata forse, ma quel modo di fare nervoso e come se fosse infastidita era solo una maschera per nascondere il suo grande imbarazzo e i suoi sentimenti. Era felice di lui e sapeva che lui non stava parlando malizioso, ma la sua frase era un modo per mantenere un certo distacco da lui o per meglio dire era un suo (discutibile) modo per rimanere tutto d’un pezzo. Lo accusava di essere un pervertito per gioco e in realtà sapeva che lui era molto dolce e tra i due chi aveva i più lussuriosi istinti carnali con tanto di fantasie strane era lei, non lui.
    Gli sorrise poi attendendo una risposta da lui.
     
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  10. Sitael
     
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    Kaori era indubbiamente la sua luce.
    Sentiva che, se lei fosse scomparsa dalla sua vita, sarebbe impazzito.
    Da che aveva deciso di salvarle la vita, la sua esistenza era stata segnata dalla presenza della sua amata. Inizialmente, occuparsi di lei era stato un dovere, veicolato dal senso di colpa dell'esser divenuto indiretta causa della sua maledizione. Dopo...
    Dopo era caduto, come il più sciocco dei ragazzini, nella rete iridescente di un amore tormentato.
    Quelle guance gonfie per simulare un nervosismo inesistente la resero semplicemente più affascinante e carina. A sufficienza da farlo agire senza esitazione nel rubarle un altro, improvviso, bacio.
    Era quasi come se volesse succhiare via l'aria che le aveva fatte dilatare a quel modo, una maniera dolce e diretta per chiederle scusa di quella colpa che non aveva.
    Era tutto un gioco, un meraviglioso, dolcissimo gioco.

    - ...E non hai ancora visto nulla!

    Disse, in quella che poteva sembrare una scherzosa esagerazione ma che, in realtà, aveva basi di realtà ben più profonde. Figlio di prostituta, aveva amato una prostituta da giovanissimo... Certe cose cambiano il tuo modo di vivere le relazioni.
    Sebbene lui avesse imparato a contenersi molto.
    Kaori però era qualcosa di più... Era schiava del piacere.
    Per colpa sua, per colpa di Hypnos, per colpa di Zeus che non faceva nulla...

    - Questo posto è bellissimo, godiamoci la giornata.

    Aggiunse infine, per aiutarsi a scacciare i pensieri pesanti che erano derivati dal suo ragionare. Per spingere anche lei ad abbracciare quel sole con maggiore leggerezza e dimenticare ciò che normalmente li affliggeva.

    - Ad esempio, sono abbastanza certo che, se ci buttiamo sulla sabbia, diventeremo delle grandi polpette panate!

    Senza senso, in un gioco che voleva scacciare qualsiasi profondità di ragionamento o discorso, solo per poter ridere insieme mentre correva con lei in braccio... Con la precisa intenzione di buttarsi sulla sabbia e completare quello scherzo tra le sue risate e le obiezioni preoccupate di Kaori.
     
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9 replies since 22/9/2014, 16:11   209 views
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