-
.
Leggenda o Verità?
. -
Kaori Nakamura.
User deleted
Un dubbio spesso scompare nel tempo se è di poco conto, ma se diventa qualcosa di ossessivo l’unica cosa da fare è di fugarlo con una risposta concreta. Ed era per questo motivo che quel giorno Kaori era in viaggio nel Regno dei Cieli diretta verso un luogo che si diceva spaventasse chiunque vi si avvicinava.
Qualche giorno prima un vicino di casa le aveva raccontato di un palazzo maledetto. Dal racconto sembrava che nessuno osava mettervi piede e che fosse apparso dopo l’Apocalisse, inoltre poteva nascondere di tutto.
Poi ovviamente raccogliendo altre testimonianze e facendo ricerche Kaori udì altri dettagli molti probabilmente romanzati dalla paura delle persone, come per esempio che fosse l’harem segreto di Zeus, oppure il nascondiglio dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse, o ancora che nascondesse un oggetto mistico dai poteri divini.
Da tutto ciò Kaori suppose che quel luogo fantomatico poteva essere un palazzo abbandonato o costruito dopo l’apocalisse, ma ciò che la spinse a recarvisi di persona fu la voglia di capire se le storie che aveva sentito erano leggende o verità.
Anche perché le varie versioni che aveva udito facevano sempre riferimento a un luogo a ovest, dove effettivamente neanche Alex sapeva cosa ci fosse e in nessun testo in biblioteca appariva qualcosa a riguardo. Forse qualcosa o qualcuno aveva deliberatamente “nascosto” informazioni su quel luogo, oppure era davvero apparso di recente e quindi ancora inesplorato.
Qual era la realtà?
Fu così che Kaori quel giorno uscì da casa presto, dopo aver indossato un paio di pantaloncini corti neri, una maglietta bianca, una giacca rossa, degli stivali neri e una tracolla nera con qualche oggetto, come il suo quaderno degli appunti. Salutò Alex non dicendogli dove andava, ma una bugia perché lui non conosceva il luogo, ma le aveva detto da giorni di non andare preoccupato che fosse veramente un luogo pericoloso.
La curiosità di Kaori, tuttavia, era così grande che voleva scoprire a tutti i costi cosa celava quel luogo, anche se fosse stato pericoloso.
Ovviamente affrontò il viaggio volando con le sue candide ali e non fu impegnativo, ma anzi molto piacevole e dal paesaggio stupendo. Aveva visitato poco il Regno dei Cieli, preferendo di più andare in giro sulla sua amata Terra, quindi per certi versi era affascinata e incuriosita dal paesaggio.
Quando arrivò nei pressi della sua destinazione, decise di proseguire il viaggio a piedi pensando che fosse il modo più sicuro per passare inosservata e arrivò nei pressi di un immenso palazzo nascosto in parte dalle nuvole.
Il cancello che portava al cortile era aperto e così Kaori dopo aver osservato che non ci fosse nessuno nei pressi, piano piano si addentrò cercando di formulare anche un’eventuale “scusa” se il proprietario si fosse palesato per allontanarla.
Una volta dentro però Kaori poté notare che la casa sembrava davvero abbandonata a se stessa e il cortile era incolto, così prese il suo quaderno e iniziò ad abbozzare l’edificio e riportare qualche nota a lato.
Dopo alcuni minuti che si guardava intorno la ragazza notò una tavoletta di pietra con delle scritte e provò a leggerle.
Non sapeva cosa nascondesse l’interno dell’edificio, ma pensò che le storie che aveva ascoltato fossero solo dei fantasiosi racconti messi in giro da qualche burlone.. -
..
-
Kaori Nakamura.
User deleted
Sulla tavoletta di pietra che Kaori osservava vi erano incisi dei segni privi di apparente significato, così decise di riportarli sul quaderno sperando - una volta tornata a casa – di riuscire a decifrarli o scoprire che erano una semplice decorazione.
Un rumore improvviso colse l’attenzione di Kaori facendola spaventare, ma rimase letteralmente a bocca aperta quando capì da cosa era provocato. Con grande sorpresa vide muoversi una parete rivelando quello che sembra un passaggio per entrare nell’edificio tramite dei scalini che scendevano.“Che è questa storia? Non può essere che … ”
Iniziò a formulare delle ipotesi su cosa stesse accadendo perché sembrava come se qualcuno la stesse invitando ad entrare, oppure che avvicinandosi a quella pietra aveva fatto scattare un qualche meccanismo che aveva aperto una porta segreta.
Ovviamente non credeva alle storie fantasiose che le avevano raccontato, ma le piaceva fantasticare di vivere un’avventura come alcuni esploratori protagonisti di storie immaginarie, come ad esempio il celebre Indiana Jones che Kaori ammirava.
La fanciulla ripresasi dallo stupore deglutì e si guardò intorno per capire se qualcuno poteva averla vista o meno. A parte lei non c’era nessuno nel giardino e così si avvicinò a quel passaggio apertosi per guardare cosa nascondeva. Potè vedere che la scalinata portava in una stanza in evidente stato di abbandono al cui centro vi era una bella fontana.
Tale visione bastò per affascinare Kaori e convincerla a proseguire. Scese i gradini in pietra facendo attenzione perchè un po’ impaurita di cadere dato che vi era della vegetazione che rendeva la pietra umida e quindi scivolosa.
Arrivata a circa metà sentì un tonfo dietro di lei che la fece girare dallo spavento per constatare cosa era successo. La parete era tornata nella sua posizione originale chiudendo dentro Kaori che non poteva fare altro che proseguire a quel punto. Tuttavia lei rimase immobile qualche istante guardando quel passaggio chiuso e respirò profondamente cercando di non farsi assalire dalla paura, poi si girò convincendosi che non c’era nulla da temere. Aveva letto tante storie in cui i protagonisti si ritrovavano improvvisamente chiusi in posti strani, proprio come lei ora, ma spesso proseguendo trovavano un modo per uscire senza pericoli.
Fu così che continuò la sua discesa e una volta superato l’ultimo scalino si fermò ad ammirare bene il nuovo ambiente. Lo scenario che si mostrava ai suoi occhi non era per nulla rassicurante per certi versi, ma Kaori non si lasciò intimorire perché prese il suo quaderno e iniziò ad abbozzare gli elementi essenziali. Quel posto semibuio e umido era in evidente stato di abbandono per la presenza di molta povere, ragnatele e di vegetazione che si trovava ovunque. Nella sala non vi era traccia di vita, ma alle pareti della stanza vi erano delle colonne alternate a delle statue di pietra, le quali erano corrose dal tempo e dalla vegetazione. A Kaori sembrava che il pavimento fosse composto da mattonelle quadrate di marmo, ma non ne era certa, mentre il soffitto era molto alto e le sembrava designare una volta. La stanza era prevalentemente vuota con solo al centro la fontana in pietra che la rossa aveva già visto prima di scendere.
Fu quest’ultimo elemento a incuriosire più di ogni altra cosa l’Angelo del sangue perché ora poteva vedere che sopra tale fontana si trovava una sfera di vetro. Era una decorazione insolita per un fontana e così mise via il quaderno e mosse qualche passo verso il centro di quella stanza per ammirare da più vicino quella sfera.. -
..
-
Kaori Nakamura.
User deleted
Mancavano pochi passi prima che Kaori fosse abbastanza vicina alla fontana per toccare la sfera di vetro posta sopra di essa, quando il verso di un’animale, che sembrava una via di mezzo tra un ruggito e un miagolio, la indusse a fermarsi e guardare verso l’altro.
Sgranò gli occhi incredula per cosa stava vedendo.
Un gatto stava planando verso di lei grazie a delle ali che gli spuntavano dalla schiena poco sotto le scapole. La fanciulla rimase ad osservarlo fino a quando la creatura dall’aspetto innocuo si fermò sulla sfera di vetro accucciandovi sopra incurante della polvere."Se ricordo bene le razze feline ... Quello è un toyger con le ali!!??"
Pensò meravigliata ammirando in tutta la sua bellezza quella creatura. Era un gatto di medie dimensioni con una coda lunga e il pelo corto. La caratteristica principale era il manto arancione con striature scure come quelle di una tigre. Le orecchie erano piccole e arrotondate, mentre le ali avevano il medesimo colore del manto sfumando dall’arancione al nero ed erano proporzionali al corpo. Ma la cosa che più di tutte colpì Kaori erano gli occhi scuri e curiosi con cui il simil-tigrotto la guardava.
Le pareva di aver letto in un libro che il toyger è un gatto di carattere rilassato con un buon temperamento, ama giocare con l’acqua ed è molto intelligente ed è facilmente addestrabile. In breve un gatto ideale per chi vuole un buon compagno.
L’unica cosa che la fanciulla trovava strano erano quelle ali, ma poteva essere che quello fosse stato un gatto-angelo o l’anima di un gattino. Da quando viveva nei Cieli, infatti, Kaori non aveva mai visto animali di compagnia di nessun genere e quindi non sapeva se fosse normale o no che un gatto potesse avere le ali in paradiso.
Inoltre, ora si trovava dentro un palazzo di cui molti raccontavano storie strane e quale fosse la verità toccava a lei scoprirla, perché quello poteva essere un edificio normale costruito magari per compiacere qualcuno con un buon gusto e amante della sfarzosità, oppure, poteva celare davvero qualcosa di insolito, come per esempio quella creatura.
Nonostante la sorpresa per il gattino con le ali, l’angelo del sangue preferì considerare che fosse un essere normale e rimase concentrata sul suo obiettivo di indagare, così pensò che doveva trovare un modo per uscire da lì prima di continuare. Forse una delle pareti nascondeva un qualche meccanismo per uscire, come aveva visto succedere tante volte in libri di avventura e mistero.
Appena si mosse per allontanarsi dalla fontana però il gattino miagolò, si alzò e saltò sul bordo della fontana, poi scese sul pavimento e andò verso la rossa come se volesse delle coccole. Probabilmente, come tutti i gatti, era desideroso di strusciarsi tra le gambe, così Kaori rimase immobile attenendo che il gatto si avvicinasse per coccolarlo un po’.
In quel momento si accorse che la sfera stava per cadere dal suo sostegno forse smossa dalle precedenti azioni del gatto.. -
..
-
Kaori Nakamura.
User deleted
“Oh no!”
Pensò Kaori, mentre con un rapido movimento cercò di afferrare la sfera di vetro per paura che cadendo si rompesse provocando abbastanza chiasso da far accorrere uno o più abitanti di quel palazzo apparentemente abbandonato. Purtroppo non riuscì nel suo intento e la sfera andò in frantumi sparpagliando pezzi di vetro anche a un metro nella direzione verso la quale era caduta e producendo un rumore inconfondibile e fortissimo in contrasto con il silenzio che regnava tra quelle mura.
All'inizio senza motivo trattene il fiato, poi fece un profondo respiro cercando di rimanere calma per mantenersi lucida, pur avendo paura che potesse venire scoperta.
Nel frattempo il gattino alato rimase a osservare la scena dispiaciuto di aver combinato quel pasticcio, poi, dopo qualche istante, guardò la rossa emettendo un miagolio per attirare la sua attenzione. In risposta Kaori si girò verso di lui abbozzando un sorriso dispiaciuto e dando voce al suo timore.Speriamo nessuno abbia sentito o che almeno non abbia capito da dove veniva questo ru…
Venne interrotta da un improvviso, assordante e spaventoso ruggito che si diffuse nella stanza, seguito un attimo dopo da un forte boato e una folata di aria. Verso il soffitto si stagliò una figura che sembrò puntare verso la rossa con furia e grande velocità fino a toccare il pavimento sollevando la polvere.
GROOOAAAAARRRRR!!!
Istintivamente Kaori incrociò gli avambracci davanti al volto cercando di proteggersi in tal modo dallo spostamento d’aria provocato da quella figura e socchiuse gli occhi per vedere meglio nella nube di polvere che si era sollevata. Ci volle qualche secondo prima che la polvere si diramasse a sufficiente per farle intravede qualcosa che difficilmente avrebbe dimenticato.
La sua espressione mutò dimostrando tutto il suo stupore misto a paura: sgranò gli occhi, tese le labbra lasciandole semi-aperte, avvicinò le ciglia e aggrottò la fronte. Nello stesso istante il suo battito cardiaco aumentò, iniziò a sudare freddo con tanto di brividi lungo la schiena e le si rizzarono letteralmente i peli dalla paura.
Davanti ai suoi occhi era comparsa una tigre adulta dal manto arancione con strisce nere strette e ben distanziate, caratterizzata da delle scaglie nere dal collo fino alla punta della coda e delle corna anche esse nere e lunghe posizionate sulla testa. Inoltre, come il piccolo toyer, anche la tigre aveva delle ali che sfumavano dall’arancione al nero e questo fece pensare a Kaori di essersi sbagliata. Quella tigre doveva essere un genitore del “gattino”, che probabilmente non era un gatto ma un cucciolo di tigre.
A parte l’enorme divario di dimensioni, la differenza maggiore tra il cucciolo e la bestia dinanzi Kaori era che quest’ultima sembrava furiosa e che la stesse puntando.
La tigre respirava affannosamente e la scrutava attentamente, forse pronta a cogliere una minima reazione della sua nuova preda per poi attaccarla.
Dal canto suo Kaori iniziò a tremare e si sentì in grave pericolo pensando che forse quel luogo potesse essere la sua tana e fosse questo uno dei motivi per cui tanti avventurieri prima di lei, che avevano provato a entrare in quel palazzo, non erano mai tornati indietro per raccontarlo. Così, per non far innervosire ancora di più l’animale, indietreggiò lentamente, ma incespicò contro un piccolo sasso e cadde all’indietro finendo con il sedere a terra. L’animale fece un passo verso di lei e il gattino, o tigre, miagolò scendendo dalla fontana. La fanciulla gridò spaventata e cercò di retrocedere ancora aiutandosi con le mani e spingendosi all’indietro con i piedi.
In pochi istanti si ritrovò con le spalle contro un muro e senza nessuna possibile immediata via di fuga. Infatti, l’ingresso dal quale era entrata si era chiuso poco prima che lei giungesse al termine della scalinata e sembrava che nessuna delle pareti intorno a lei avesse una porta per uscire.“Per me è la fine."
Pensò terrorizzata, mentre il tigrotto alato le si avvicinò emettendo un lieve ruggito, che in un’altra situazione avrebbe fatto sorridere la ragazza e pensarlo più come un miagolio tenero. Lei spostò il volto da una parte pensando che il cucciolo volesse saltarle addosso per morderla, prima che poi l'altra tigre la sbranasse senza pietà.
Per paura si spinse contro la parete e portò le braccia davanti a sé per proteggersi senza valutare che tale difesa era inutile. Era letteralmente terrorizzata tanto che neanche pensò di poter usare il cosmo per stordire o uccidere le due creature, rimanendo tremante contro quella parete.
Fu in quei momenti di terrore per Kaori che la situazione divenne ancora più bizzarra e prese una piega decisamente diversa. Il gattino-tigre le saltò addosso e in quel preciso momento lei sentì come se la parete dietro di lei si spostasse. In un batter d’occhio si ritrovò sdraiata a terra su quella che sembrava la soglia di un passaggio segreto. La parete dove si era appoggiata era mobile e si era spostata con il suo peso e la spinta che diete il tigrotto saltandole addosso. Spostò l'animale da sopra di sé senza fargli male e si rialzò di corsa notando che la tigre adulta avanzava nella sua direzione con aria minacciosa pronta a scattare per attaccarla.
Deglutì spaventata, si girò e senza pensare a null’altro che scappare iniziò a correre nell’unica possibile via di fuga. Il passaggio segreto si rivelò essere un corridoio dalle pareti di mattoni a vista, lungo qualche decina di metri e largo a sufficienza perché anche la tigre adulta vi potesse correre in modo agevole.
Ad un certo punto il percorso terminò bruscamente in un vicolo cieco.“Dannazione e ora?”
Pensò girandosi per guardare quanto lontano da lei erano le due tigri; quella piccola precedeva l’esemplare adulto e in pochi secondi entrambi l’avrebbero raggiunta.
Kaori aveva davvero tanta paura, ma non rimase immobile ad attendere la sua fine. Rapida richiamò il cosmo e con dei movimenti delle mani creò sei anelli di puro cosmo che diresse verso i due predatori. Un anello fu sufficiente per stringere le piccole zampe del cucciolo in modo che non potesse più correre, mentre gli altri cinque anelli furono utilizzati per immobilizzare momentaneamente la tigre. Quegli anelli avevano la particolarità che, più la vittima tentava di liberarsi, più essi si stringevano fino a poter anche provocare danni di media identità. L'angelo non voleva fargli del male, ma in tale modo aveva guadagnato qualche minuto per provare a trovare una soluzione a quella situazione che la vedeva alquanto svantaggiata.
Iniziò a spingere in più punti toccando le pareti con le mani, sperando che una di quelle nascondesse un altro passaggio. Nel frattempo il tigrotto riuscì a liberarsi, raggiungerla e ruggire nel suo modo da cucciolo grattando contro la parete destra due metri prima che terminasse quel corridoio. Era un comportamento strano, perché sembrava che quella piccola creatura le stesse in qualche modo indicandole qualcosa.
Appena la rossa tentò di capire cosa attirasse il tigrotto, comprese che si trattava di un’altra parete mobile. Il nuovo ingresso portava in una sala con il soffitto molto alto e che probabilmente era adibita a piccola biblioteca personale poiché lungo le pareti per tutta la loro lunghezza e altezza c'erano delle ampie librerie contenenti centinaia di libri. Era sicuramente un luogo che sarebbe piaciuto moltissimo a un amante dei libri come Alexdandros.
Quell’apertura, all’interno della stanza-biblioteca, era celata da una libreria messa su un supporto che la faceva roteare. Capito il meccanismo, Kaori cercò di spingere la libreria in modo di chiudere il passaggio per non farsi seguire dalla tigre più grande. Non sapeva se ciò l’avrebbe fermata definitivamente, ma di certo sperava che fosse un altro modo per guadagnare del tempo.
Nel chiudere la tigre adulta nel passaggio segreto, non badò che nella sala con lei vi era anche il tigrotto.
Rimase con le spalle contro la libreria appena spostata, mentre ammirava il semplice arredo di quella piccola biblioteca. Kaori guardando verso sinistra vedeva una finestra sotto la quale vi era una grande scrivania con sopra qualche libro, mentre davanti a lei si trovava un camino spento con dei resti di un focolare, infine alla sua destra vedeva due poltrone e una porta chiusa in legno massiccio. Tutto ciò che si trovava in quella stanza era ricoperto di polvere.
Un improvviso ruggito proveniente dal muro alle sue spalle ridestò Kaori dalla meraviglia per quella stanza. Corse verso la porta, la aprì e cercò di vedere cosa ci fosse al di là di quella soglia.
Si ritrovò in un corridoio rifinito in marmo e illuminato da ampie finestre che si aprivano su tutto un lato dello stesso. Appena mosse un passo nel corridoio sentì cadere dei libri alle sue spalle. Si voltò velocemente costatando che il cucciolo di tigre era saltato sul tavolo e aveva fatto cadere dei libri facendo scattare in tal modo il meccanismo automatico che apriva la libreria mobile. Fu così che venne aperto quel passaggio segreto e liberata di nuovo la feroce tigre, la quale per fortuna era ancora rallentata dagli anelli di cosmo ma essi stavano perdendo la loro efficacia.AAAAAHHHHH!
Gridò impaurita, incurante se potesse o no essere scoperta perché ormai non pensava più alla sua missione ma solo a scappare dai suoi inseguitori. Successivamente iniziò a correre in una direzione di quel corridoio senza sapere dove l’avrebbe portata di preciso, sperando in ogni caso fosse un posto dove stare al sicuro da quella bestia.
Quel secondo corridoio terminava con una scalinata senza ringhiera. Essa si sviluppava verso l’alto formando una sorta di spirale per diversi metri in altezza. La parete era di mattoni a vista e vi erano fissati i gradini in pietra privi di una qualsiasi protezione che riparasse da un’eventuale caduta. La ragazza iniziò a risalire quei gradini costatando che la tromba delle scale era molto larga e sembrava costruita dentro una torre dalla base rotonda visto che la scala saliva in modo circolare.
Dopo un po’ rallentò non avendo più fiato, ma iniziò a guardarsi alle spalle e vide che i due animali stavano di nuovo inseguendola a grande velocità ed entrambi avevano guadagnato terreno sufficiente per quasi raggiungerla. Solo dopo un po’ realizzò che forse se avesse volato poteva salire verso l’alto in modo più agevole perché sicuramente un movimento verticale era più rapido per ascendere. Così richiamò il cosmo e lo utilizzò per far comparire sulla schiena, all’altezza delle scapole, le sue maestose e bianche ali angeliche, poi spiccò il volo.
Quella lunghissima scalinata, diversi metri più, su terminava con un pianerottolo che sembrava senza via d’uscita.
Cosa avrebbe fatto se così fosse stato? Forse vi era un altro passaggio? Forse era davvero arrivata a una strada senza via di fuga?
Anche i due predatori spiccarono il volo avvicinandosi pericolosamente a lei.
Edited by Kaori Nakamura - 17/4/2015, 00:39. -
..
-
Kaori Nakamura.
User deleted
Arrivata alla fine della scalinata, Kaori si ritrovò in una sorta di terrazzo che contornava per tutto il perimetro quella che si rivelò essere una vera e propria torre. La pavimentazione e la balaustra erano in marmo bianco, caratterizzato da venature grigiastre. L’esterno dell’edificio era in mattoni a vista simile all’interno di quella che era una sorta di tromba delle scale.
Ovviamente l’angelo non perse tempo ad ammirare dove era finita, né tanto meno il paesaggio da lassù, perdendo forse uno dei più bei spettacoli che si potevano ammirare nel Regno dei Cieli.
Corse verso la fine della terrazza convinta che era inutile continuare a fuggire, perché anche se avesse tentato di volare verso il cielo sarebbe stata seguita ancora dalle due tigri alate. Non le rimaneva altra soluzione se non quella di affrontarle con la forza per renderle mansuete una volta per tutte.
Giunta alla balaustra si fermò, si girò e si preparò a scagliare un attacco richiamando il cosmo. Era davvero tesa e spaventata, ma sufficientemente coraggiosa per affrontare quei predatori che sembravano avere intenzioni ostili nei suoi confronti.
A un certo punto Kaori notò che il tigrotto le correva incontro a gran velocità, poi si voltò dandole le spalle e iniziò a ruggire, con il suo tenero fare da cucciolo, contro la tigre adulta. Sembrava in un certo senso che il cucciolo la stesse difendendo questa volta e la cosa insospettì la rossa. Quella piccola creatura alata prima aveva fatto cadere la sfera di vetro sopra quella fontana per attirare quello che forse era il suo genitore, poi l’aveva spinta in un passaggio segreto e condotta in una sorta di biblioteca per poi farla giungere fino a lì inseguendola con l’altra belva. Era come se si divertisse e non sapesse se patteggiare per Kaori o la tigre adulta.
Sembrò che per qualche istante le due creature alate stessero discutendo, poi una voce maschile proveniente dall’animale più grande sciolse ogni dubbio e timore di Kaori. L’avevano inseguita con fare minaccioso perché avevano paura che lei volesse fargli del male, ma la piccola tigre aveva trovato della purezza nel cuore di Kaori e aveva capito che lei non era ostile. Le venne, inoltre, fatto intendere che erano padre e figlia e che quindi il tigrotto era una femminuccia, e non un maschietto come credeva la ragazza.
Successivamente le fu raccontato che un tempo la razza, a cui le due creature alate appartenevano, era rispettata nel Regno dei Cieli e conviveva con gli Angeli fianco a fianco. Quando però giunsero le Guerre Sacre, tutta la loro specie fu imprigionata con delle sfere magiche, come la palla di vetro che era sulla fontana. La tigre non sapeva il motivo di tale reclusione, ma si sentiva finalmente libera di fare una nuova vita con la figlia andando in un luogo lontano, così si scusò per il suo comportamento minaccioso e volle ringraziare.
L’angelo ovviamente rimase stupita da com’era mutata quella situazione, che fino a un attimo la vedeva in netto svantaggio, e confusa guardava i due animali, senza più sapere cosa dire o fare.
La gigantesca bestia fece qualche passo verso di lei avvicinandosi molto e soffiò su Kaori. L’aria che quest’ultima avvertì non era violenta, ma donava un dolce torpore, come un abbraccio dato da una persona cara. Tale sensazione non era un qualcosa di superficiale, ma giungeva fino la sua anima, quasi cullandola. Non era un semplice soffiò quello, ma nascondeva qualcosa di magico perché era il dono che volle farle il papà-tigre.
Egli prima di andarsene le spiegò che gli aveva donato un po’ della sua essenza felina. Fu così che i sensi di Kaori divennero più accentuati dandole inizialmente fastidio. Sentiva nuovi suoni, nuovi odori e vedeva più nitido.
Avrebbe voluto chiedere il perché di quel dono e farsi raccontare di più sulla loro razza, ma le due tigri alate stavano già volando via salutandola con una zampa come per fare “ciao ciao”.
Kaori non poté fare altro che alzare una mano e salutare anche lei.
Sembrava che quella storia fosse finita, ma forse era solo l’inizio di qualcos’altro di più grande. Infatti, se è vero che Kaori era giunta fino a quel palazzo misterioso per scoprire la verità dietro leggende e paure degli abitanti dei Cieli, ciò che aveva appena appreso e visto era un altro punto di partenza. E’ vero che aveva trovato delle risposte a molti dubbi, ma erano nati altri interrogativi.
Esattamente a che razza appartenevano le due creature alate? Perché erano state rinchiuse in modo coatto? Chi era stato a imprigionarle? Forse Zeus voleva proteggerle all’inizio delle Guerre Sacre o nasconderle agli altri Dei? Erano belve pericolose e con abilità straordinarie che dovevano rimanere celate a tutti?
E poi … perché donare a lei dei poteri da felino? Si sarebbero mai rivisti prima o poi?
Con queste e tante altre domande in testa Kaori spiccò il volo da quel terrazzo ammirando il più bel panorama che avesse mai visto. Sotto di lei si susseguivano giardini verdeggianti, palazzi maestosi e qua e là alcune nuvole così dense da sembrare come batuffoli di ovatta.
Si diresse verso casa con l’intenzione di annottare i dettagli della sua scoperta sul suo quaderno e per ora non dire nulla ad Alex per paura di essere sgridata, visto che lui non voleva che lei si avvicinasse a quel palazzo..