Rise Again

@ oirelav1993

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ★★★★★★

    Group
    Administrator
    Posts
    9,022

    Status
    Waiting!

    Rise Again


    Narratore
    8jZd4OE
    Casa è ormai alle spalle. Il mondo è davanti. Le strade da seguire tante.
    Tutto ciò che puoi vedere altro non è che un mondo devastato dall'Apocalisse, ma la tua metà è un'altra. Voci sono giunte alle tue orecchie di maestosi cavalieri che abbigliati delle loro splendenti armature combattono una lotta senza quartiere per fronteggiare gli Araldi di tutta quella devastazione.
    Il tuo viaggio ti conduce su una barca di modeste dimensioni in mezzo al Mar Egeo. Forse la tua metà è vicina, ma non ti è dato saperlo visto che il tuo, o meglio vostro, pensiero è un altro. Infatti venite sorpresi da una violenta tempesta. La nave è in balia delle onde tanto alte da sembrare palazzi.

    Improvvisamente, scrutando l'ennesima onda, scorgi quella che potrebbe essere la sagoma di una creatura degli abissi probabilmente uscita fuori da chissà quale libro mitologico. Purtroppo non fai in tempo a richiamare l'attenzione, visto che i membri dell'equipaggio sono troppo impegnati a cercare di governare la piccola nave, che un'onda violentissima ti spinge fuori bordo.

    Note: Molto bene. Ecco qua l'inizio del tuo addestramento. Il post è abbastanza libero come vedi. Infatti sono curioso di vedere come scrivi. Un paio di cose. Descrivi il tuo pg (stati d'animo, emozioni), insomma fammi capire chi è. Ferma la tua narrazione quando raggiungi quella che sembra a tutti una spiaggia dove hai fatto naufragio e svieni.
     
    .
  2. oirelav1993
     
    .

    User deleted


    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"

    Un'onda. Un'altra. E un'altra ancora. La pioggia battente e le violente raffiche di vento sembravano non voler risparmiare la modesta imbarcazione sulla quale Kaito si trovava. Il ragazzo, aggrappato ad una delle tante cime che si trovavano sul ponte, non poteva fare altro che assistere impotente alla furia della tempesta. Ne aveva viste tante di tempeste, nel corso dei suoi viaggi, ma quella in cui era incappato le superava tutte; per un attimo, Kaito si ritrovò a pensare al suo passato.
    *Se fossi ancora al monastero, adesso non mi troverei in questa situazione...*
    Nonostante la sua grande curiosità ed il forte desiderio di avventura, Kaito, in quel momento, avrebbe decisamente preferito tornare sui suoi passi.
    *Spero che almeno valga la pena di affrontare questa tempesta... In Grecia, forse, riuscirò a trovare ciò che cerco.*
    Cosa poteva cercare, in Grecia, un ragazzo così giovane? Nemmeno Kaito lo sapeva. Da quando aveva lasciato il monastero per sette anni aveva vagato in giro per il mondo, studiando, allenandosi, incontrando persone. Sette anni trascorsi alla ricerca del nulla, fino a quando, nel lontano Oriente, non aveva sentito parlare, per la prima volta, dei Saint di Athena. Da quel momeno, lo scopo di Kaito era stato solo uno: trovare i Saint, unirsi a loro, nella loro eterna lotta in difesa della giustizia, ed incontrare la dea Athena, nella speranza che almeno lei conoscesse la risposta alla sua domanda.
    *Chi altri, se non una Dea, può dare una risposta alla mia domanda? Devo assolutamente sapere cosa...*
    I pensieri di Kaito vennero interrotti da un improvviso getto di acqua gelida sul volto; con la manica cercò di asciugarsi il volto, mentre il forte odore della salsedine gli riempiva le narice.
    "Merda, qui è sempre peggio."
    Guardò il mare. Le onde erano alte come palazzi, e si infrangevano sulla nave con una violenza tale da far pensare che volessero distruggerla. L'attenzione di Kaito, però, fu improvvisamente catturata da qualcos'altro.
    "Che diavolo... ?"
    Guardando tra le onde, aveva notato un'ombra gigantesca, un'ombra di quelle che aveva visto solamente nelle illustrazioni dei libri, un'ombra che gli fece venire brividi gelidi lungo tutta la schiena. Strizzò gli occhi, cercando di vedere meglio nonostante la pioggia e le raffiche; c'era qualcosa tra le onde, qualcosa di gigantesco, qualcosa che non poteva appartenere a questo mondo.
    *Devo avvertire gli altri.*
    Lasciò la fune alla quale si era tenuto ben stretto fino ad allora, cercando di muoversi verso gli altri membri dell'equipaggio, per poterli avvisare; proprio in quel momento, però, venne travolto da un'onda. Kaito, all'improvviso, si sentì mancare il ponte sotto i suoi stessi piedi, mentre un torrente di acqua gelida lo avvolgeva, trascinandolo oltre il parapetto, in mezzo alle onde. La caduta in mare fu terribile; l'impatto con la superficie dell'acqua fu come una violenta botta sulla schiena, mentre i polmoni si svuotavano di aria. In quel momento, Kaito sentì una morsa gelida serrargli il cuore; tuttavia, il ragazzo non si lasciò vincere. Con uno sforzo notevole, tornò in superficie, dove venne accolto da una pioggia violenta; si guardò intorno, ma della nave non c'era più alcuna traccia. Che fosse stata inghiottita negli abissi? Un'altra onda spinse nuovamente il ragazzo sott'acqua: lì sotto, il silenzio, il gelo e l'oscurità lo avvolgevano. Poi, quando le correnti lo riportavano in superficie, le orecchie erano riempite dal rumore assordante della pioggia e dei tuoni, mentre gli occhi difficilmente trovavano un equilibrio tra il buio della tempesta e la luce abbagliante dei lampi.
    *E' così, dunque, che morirò? Solo, in balia della tempesta?*
    Le onde lo trascinarono nuovamente sott'acqua. Lì, in mezzo all'oscurità e al silenzio, sentì nuovamente la morsa gelida della paura; che possibilità aveva di salvarsi, in mezzo a quell'inferno?
    *Maledizione...*
    Eppure, non riusciva a rassegnarsi. Non poteva, non voleva arrendersi così.
    *No... Io devo uscire di qui. Non posso fermarmi, devo andare avanti.*
    Ancora una volta, grazie alla forza del proprio spirito, riuscì a tornare in superficie; lì, incurante delle onde e della pioggia, aprì la bocca, lanciando un urlo violentissimo.
    *Non mi arrenderò... Non sarà questa stupida tempesta a fermarmi.*
    Non avrebbe saputo dire per quanto tempo fosse rimasto in acqua; dopo quelle che parvero ore, la tempesta cominciò a scemare, e Kaito, prima ancora di rendersene conto, si ritrovò a poche centinaia di metri da quella che sembrava una spiaggia.
    *Un miraggio... In mezzo all'acqua?*
    Con un ultimo sforzo, Kaito nuotò fino a riva; rimase lì, sulla riva, stesso nella sabbia bagnata.
    "Ce l'ho fatta..."
    Un fievole sorriso balenò sul volto di Kaito. Poi, la testa si fece pesante, il mondo diventò nero, e il ragazzo svenne.
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ★★★★★★

    Group
    Administrator
    Posts
    9,022

    Status
    Waiting!

    Narratore
    v1Fat8L
    Stanco ed affaticato svieni sulla umida sabbia. La tua mente inizia a vagare libera senza confini, ma qualcosa ti riporta alla realtà facendoti svegliare un poco di soprassalto. La marea. Pare che di notte su quell'isola la marea si alza. Sei sicuro di questo perché prima di svenire probabilmente avevi cercato di tirarti più a riva possibile in maniera tale da rimanere all'asciutto.
    Si può notare la tempesta in lontananza, ma a giudicare dalle correnti probabilmente non raggiungerà l'isola sulla quale sei naufragato. E' notte e alla tua destra puoi notare la luna alta in cielo a farti da "luce notturna" regalandoti uno spettacolo dell'ambiente circostante a dir poco mozzafiato. Alle tue spalle si estende una foresta ove odi numerosi rumori notturni, ma non strettamente inquietanti.
    Guardandoti intorno non vedi alcun segno di umanità. Sei solo e naufrago da qualche parte nel Mar Egeo.

    Note: Decidi tu cosa fare. Se rimani sulla spiaggia ferma la tua narrazione facendo il punto della situazione e magari cercando di accendere un fuoco per scaldarti. Se decidi di addentrarti nella foresta alle tue spalle ferma la tua narrazione quando raggiungi una vecchia baracca abbandonata e lascio sempre a te decidere se entrare o meno.
     
    .
  4. oirelav1993
     
    .

    User deleted


    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"


    Kaito era immerso nel mondo dei sogni quando, improvvisamente, si svegliò; guardandosi intorno, si rese conto di avere il corpo semi-immerso nell'acqua.
    *Ma cosa... ?*
    Sento la sabbia del fondale sotto di sè, cercò di alzarsi; nonostante la testa che girava e lo stordimento, riuscì lentamente a rimettersi in piedi. Guardandosi intorno, si rese conto di essere, in realtà, a pochi metri dalla riva.
    *Evidentemente la marea deve essersi alzata molto rapidamente... O forse sono rimasto svenuto per chissà quanto tempo...*
    Si voltò verso il mare; in lontananza era ancora visibile la tempesta infuriare, ma era ben lontana dalla spiaggia dove si trovava e, probabilmente, non lo avrebbe raggiunto nuovamente. Mentre avanzava verso la riva, fu catturato dalla luce della luna; il satellite era ben visibile nel cielo, una enorme palla pallida che proiettava una tenue luce. Kaito ne fu felice; la prospettiva di affrontare la notte rischiato da quel bagliore, seppur così debole, lo rincuorava.
    Ora, però, avrebbe dovuto decidersi sul da farsi; alle sue spalle si stendeva il Mar Egeo, ai lati una spiaggia che sembrava senza fine, e davanti a sè una foresta. Cosa avrebbe dovuto fare?
    *Potrei accendere un fuoco, nella speranza che qualche nave lo veda e venga ad aiutarmi... Ma no, non ha senso; non so nemmeno se mi trovo su un'isola. Forse la cosa migliore è addentrarmi nella foresta...*
    Per un pò rimase li immobile, in piedi sulla sabbia, a riflettere sul da farsi; pensieri diversi affollavano la sua mente, insieme alla preoccupazione per se stesso e per il resto dell'equipaggio.
    *Spero che almeno loro siano riusciti a scamparla... Ma ora devo pensare a me.*
    Il freddo cominciava a causargli qualche problema; era ancora bagnato fradicio e, forse, avrebbe dovuto accendere un fuoco per riscaldarsi; tuttavia, anche rimanere in movimento rappresentava una valida alternativa. Con passo deciso, iniziò ad inoltrarsi nella foresta. Il buio lo avvolgeva, insieme ad una serie di rumori strani e sconosciuti; nonostante tutto, Kaito non si spaventò.
    *I suoni della foresta... Non c'è ragione di preoccuparsi.*
    Non seppe dire per quanto tempo aveva camminato nella foresta; ad un certo punto, però, si ritrovò in un piccola radura, al centro della quale si trovava una piccola baracca malandata che aveva tutta l'aria di essere malandata. Un sorriso balenò sul volto di Kaito.
    *Mi sembra un buon riparo per la notte...*
    Si avvicinò lentamente alla baracca, osservandola: per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare alcun segno che gli permettesse di capire se effettivamente fosse abbandonata o meno. Nonostante avesse tutti i suoi sensi pronti, non percepiva nulla di strano intorno a sè, se non gli odori ed i suoni tipici di una foresta.
    *Proviamo.*
    Stanco di esitare, Kaito si avvicinò all'ingresso della baracca; dopo, un istante di immobilità, decise di entrare. Avrebbe trovato qualcuno all'interno?
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ★★★★★★

    Group
    Administrator
    Posts
    9,022

    Status
    Waiting!

    Narratore
    VAOy6Dg
    L'interno di quella baracca è semplice, ma in ogni dove sembra regnare la muffa e lo sporco. Pare come se qualcuno vi avesse abitato, ma molto tempo addietro e nessuno vi dimorava più da tempo immemore. Le ragnatele la fanno da padrone, ma tutto sommato è un ambiente tranquillo e riservato. Ci sono essere dei confort interessanti, come un frigorifero o un piccolo forno a microonde, ma senza corrente elettrica è tutto inservibile. C'è un piccolo braciere sul lato opposto della porta e vicino dei pezzi di legno utili per accendere un bel fuoco. Sei al sicuro per il momento, ma è sempre meglio stare all'erta perché non si sa quali pericoli possono celarsi su quell'isola probabilmente dimenticata da tutti e da tutto.

    Note: Descrivi un po' l'ambiente in cui ti ritrovi quando entri dentro la baracca. Ferma la tua narrazione quando senti qualcosa avvicinarsi, ma non uscire dalla catapecchia.
     
    .
  6. oirelav1993
     
    .

    User deleted


    L'interno era anche peggio dell'esterno; non c'era un solo anglo di quella baracca che non fosse pieno di muffa, polvere e ragnatele.
    *Questo posto deve essere disabitato da anni... Ma che tipo di persona potrebbe scegliere di vivere da sola in mezzo ad una foresta?*
    Avanzò all'interno, portandosi al centro della stanza. Intorno a lui c'erano alcuni elettrodomestici, ma Kaito li ignorò; senza elettricità erano assolutamente inutili. La sua attenzione, invece, fu catturata da un braciere situato sul lato opposto alla porta, vicino al quale si trovavo dei pezzi di legno.
    *Bene, almeno potrò accendere un fuoco e riscaldarmi.*
    Si avvicinò al braciere, per poi chinarsi per raccogliere qualche pezzo di legno; stava per afferrare il primo, quando uno strano rumore proveniente dall'esterno catturò la sua attenzione.
    *Cosa potrà mai essere? Questa baracca è chiaramente abbandonata da anni, non c'erano tracce di un qualche suo utilizzo recente... Che sia un animale?*
    Rapidamente, ma facendo attenzione a non fare alcun rumore, Kaito, si allontanò dal braciere e si spostò sul lato destro della porta, poggiando la spalle al muro. Poi, lentamente e con grande attenzione, cercò di guardare all'esterno, sperando di identificare la causa di quel rumore che tanto lo aveva allarmato.
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ★★★★★★

    Group
    Administrator
    Posts
    9,022

    Status
    Waiting!

    Narratore
    AdKkKcx
    Improvvisamente la porta della baracca viene scossa da un violentissimo tonfo come se ciò che si trova all'esterno volesse in qualche modo entrare.
    Che stava succedendo? Se controlli fuori non vedi nulla. La notte cela la presenza di eventuali creature che sembrano intenzionate a raggiungerti dentro alla catapecchia.
    Un altro tonfo più violento del primo, ma questa volta in un altro punto della struttura. Sembrano simili a dei pugni che impattano contro le fragili pareti della baracca. Poi questi colpi si ripetono in sequenza come un maestro d'orchestra picchia sul timpano per eseguire una sinfonia. devi decidere in fretta. Sicuramente non puoi stare li ad attendere che qualunque cosa si trovi all'esterno penetri all'interno. Ragiona in fretta e vedi cosa puoi trovare interno a te da usare eventualmente per difenderti.
    Dopo una decina di minuti, che sembrano eterni, dalla porta compaiono otto unghie affilate come rasoi che cercano di farsi strada creandosi un buco e solo alla fine il foro è tanto grande da sembrare una voragine rivelandoti cosa sta cercando di entrare.
    La creatura è sicuramente non appartenente di questo mondo come se un demone si fosse materializzato per renderti la permanenza sull'isola un inferno. Il suo corpo assomiglia a delle ombre agglomerate in un unico essere immondo.

    Note: Decidi tu cosa fare. Se vuoi puoi provare a tirargli contro qualsiasi cosa, ma gli oggetti sembrano venir inghiottiti appena toccano il suo corpo. Ferma la tua narrazione appena decidi cosa fare. Poi scappare o cercare di affrontare il mostro.
     
    .
  8. oirelav1993
     
    .

    User deleted


    La porta della baracca fu scossa da un violentissimo tonfo e, in breve, una nuova serie di tonfi iniziarono a risuonare da vari punti della baracca, come se qualcosa stesse insistentemente cercando di entrare. Kaito sbirciò fuori dalla porta, ma non vide nulla se non l'oscurità della notte.
    *Cosa posso fare?*
    Si guardò intorno: l'unica uscita della baracca era costituita dalla porta ed intorno a sè non riuscì a vedere nulla che potesse essere usato come arma. Rimase per un tempo indefinito lì, in mezzo alla stanza, semi-paralizzato dalla paura; cosa avrebbe potuto fare? Gettò nuovamente un rapido sguardo intornò a sè, e finalmente ebbe un'idea; si avvicinò al piccolo microonde e, dopo averlo afferrato, lo scagliò con forza per terra, rompendone il vetro. Senza indugiare, si chinò per terra, raccogliendo tutte le schegge che poteva; in poche decine di secondi, aveva pronte nelle mani un buon numero di schegge.
    *Speriamo solo di non doverle usare.*
    Si voltò verso la porta, appena in tempo. Otto unghie affilate si erano fatte strada attraverso la porta, rivelando una creatura d'ombra, dalle sembianze di un demone; un brivido gelido corse lungo la schiena di Kaito.
    *Cosa diavolo è?*
    Non aveva mai visto nulla di simile; per quanto paurosa e pericolosa potesse essere quella creatura, Kaito non potè non rimanerne affascinato. Era qualcosa di incredibile, un agglomerato di ombre che, per qualche strano motivo, avevano assunto una forma più o meno definita? Quale forza in natura poteva aver dato vita a qualcosa del genere? Kaito si fece coraggio, rivolgendosi alla creatura.
    "Non so cosa tu sia, nè cosa tu voglia da me; io non voglio combatterti, perciò non costringermi a farlo."
    Rimase quindi in posizione di attesa, sperando che la creatura gli rispondesse o che, almeno, capisse ciò che le aveva detto. Se invece la creatura non avesse risposto, avrebbe lanciato contro di lei le schegge di vetro che aveva raccolto in entrambe le mani, cercando di distrarla abbastanza a lungo da consentirgli di guadagnare la porta e fuggire.
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ★★★★★★

    Group
    Administrator
    Posts
    9,022

    Status
    Waiting!

    Narratore
    7pWWjC4
    La creatura non sembra possedere la facoltà di parola, ma quello che può assomigliare ad un volto si gira verso di te, scrutandoti attentamente come se volesse sondarti l’anima, e con rapidità si avvicina colpendoti allo stomaco senza lasciarti il tempo di reagire. Il colpo ti scaglia contro la parete e solo dopo esserti ripreso noti che c'è una seconda porta in quella catapecchia.
    Il mostro ti carica nuovamente e se provi a tirargli qualcosa puoi constatare che gli oggetti vengono assorbiti nel suo corpo come se nulla fosse. L'unica cosa pare sia fuggire per riuscire a trovare un'ancora di salvezza e speranza. Certo appena inizi a fuggire la bestia infernale parte al tuo inseguimento, ma non per questo devi temere visto che per qualche strana ragione è più lenta di te.

    Note: Descrivi bene la tua fuga dalla creatura soffermandoti anche su ciò che prova il tuo personaggio. Ferma la tua narrazione in mezzo ad una radura apparentemente vuota e solo dopo quando la creatura ti ha raggiunto viene colpita da qualcosa e scompare nel nulla e solo allora puoi vedere che seduto su un massi c'è un misterioso figuro che sta facendo fluttuare nella mano destra qualcosa di veramente insolito, qualcosa di molto simile ad un piccolo cosmo visto che facendo un poco di attenzione ti sembra notare delle stelle.
     
    .
  10. oirelav1993
     
    .

    User deleted


    Narrato
    *Pensato*
    "Parlato"

    Per un istante, Kaito pensò di essere stato capito dalla creatura, un istante di distrazione che gli costò caro; la creatura si avvicinò rapidamente a lui, colpendolo allo stomaco con un pugno talmente violento da farlo schiantare contro la parete opposta della baracca.
    *Che razza di forza è questa?*
    Nonostante il dolore allo stomaco ed alla schiena. Kaito cercò di rimettersi in piedi; nello stesso istante, lanciò le schegge che aveva raccolto contra la creatura, nel tentativo di ripagarla per il pugno di pochi istanti prima. Inspiegabilmente, però, le schegge vennero assorbite dal corpo ombroso della creatura.
    *Merda... Quindi attaccarla è inutile. Cosa diavolo faccio ora??*
    Si guardò intorno, mentre la creatura si preparava a caricarlo nuovamente. Con sua grande sorpresa, notò una seconda porta che, fino a quel momento, non aveva visto; senza neanche doverci pensare, il suo corpo scattò verso quella seconda uscita. Con una spallata spalancò la porta, poi, senza voltarsi indietro, scattò verso la foresta. La fuga, però, non era facile; l'oscurità gli impediva di vedere con chiarezza dove metteva i piedi, rischiando di farlo inciampare più volte, mentre i rami e degli alberi e la vegetazione del sottobosco lo rallentavano, riempendolo di piccolissimi graffi ed escoriazioni sul volto e sulle braccia. Non per questo, però, il ragazzo rallentò la sua corsa; la paura e la tensione sembravano avere cancellato in lui ogni traccia di stanchezza, spingendolo a correre con tutte le sue forze; solo quando giunse ad un'altra radura rallentò mentre si voltava per cercare di individuare la creatura.
    *Eccola.*
    Nonostante la rapidità dell'attacco di poco prima, la creatura non sembrava essere così veloce; Kaito era riuscito a distanziarla e adesso aveva guadagnato alcuni secondi di tempo per riflettere.
    *Almeno sono più veloce... Il che vuol dire che potrei continuare a scappare, ma nulla mi assicura che non sia in grado di ritrovarmi in qualche modo. E poi... Che cos'è? E cosa diavolo vuole da me?*
    La creatura ormai lo aveva raggiunto; Kaito era già sul punto di ricominciare a correre, quando qualcosa che non riuscì a distinguere colpì la creatura, che, di colpo, svanì nel nulla.
    *Cosa è successo? Perchè è sparita?*
    Guardandosi intorno, notò, seduto su un masso un uomo misterioso, apparentemente impegnato a far fluttuare nella mano destra qualcosa di veramente insolito, qualcosa di molto simile ad un piccolo universo. Kaito rimase per un po' immobile a fissare quella figura; chiunque fosse, emanava una strana aura, gli comunicava una sensazione di mistero. Chi era quell'uomo? Senza dubbio, lo aveva salvato da quella strana creatura, e il ragazzo non poteva non essergli riconoscente per questo; tuttavia, non poteva esserne sicuro al 100%.
    *Cosa ci fa un uomo qui, da solo, in questa foresta? E' un naufrago come me? E cosa diavolo è quella cosa che tiene in mano?*
    Con la mente piena di interrogativi, Kaito decise che il modo migliore per risolverli era, senza dubbio, rivolgersi direttamente a lui.
    "Non so chi tu sia, ma ti sono grato per avermi salvato da quella strana creatura... Te ne sono davvero riconoscente. Hai per caso un'idea di cosa fosse quella... cosa?"
    Fece una pausa, aspettando una risposta, ma la sua curiosità non riuscì a farlo restare in silenzio.
    "Tu chi sei? E cosa è quella cosa che tieni in mano? Non ho mai visto nulla di simile."
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ★★★★★★

    Group
    Administrator
    Posts
    9,022

    Status
    Waiting!

    Narratore
    TIxFgLY
    Il mostro è svanito completamente. La più che minima traccia di lui è scomparsa. Sparito completamente. Al suo posto si è palesato un misterioso figuro seduto su di una roccia.
    Quello al tuo verbo non sembra degnare d'interesse come se non stesse ascoltando.
    Dopo qualche minuto lo vedi alzarsi e raggiungere la tua posizione con quel piccolo universo fluttuante nella sua mano. Le stelle al suo interno sono talmente luminose da non sembrare naturali. Che sta accadendo e chi è quello che definisci "il tuo salvatore"? Per il momento non ti è dato saperlo, ma ad ogni suo passo si percepisce un'autorevolezza ed una forza opprimenti.

    Quelle sono la manifestazione delle tue più recondite paure. Ciò che si cela nel tuo subconscio. E questo è una piccola galassia che sta per giungere alla sua fine. Sta morendo.

    Improvvisamente serra la mano e il minuscolo universo svanisce anche quello. Non ti è dato conoscere la verità se la sua affermazione sia vera o falsa, ma è chiaro che quest'individuo ha una conoscenza abbastanza vasta da soddisfare i tuoi più reconditi quesiti. Basta solo fargli le domande giuste.

    Note: Nessuna.
     
    .
  12. oirelav1993
     
    .

    User deleted


    L'uomo non rispose alle domande di Kaito, anzi, addirittura si comportò come se il ragazzo non fosse lì; rimase seduto al suo posto, con il piccolo universo che ancora si muoveva nel palmo della sua mano. Kaito rimase ad osservarlo; la mente correva frenetica, carica di domande alle quali non sapeva trovare risposta, ma la bocca del ragazzo rimase chiusa. Nonostante la sua curiosità, sapeva che, insistendo, non avrebbe ottenuto altro, perciò decise di rimanere anche lui immobile, in silenzio, in attesa che l'altro facesse qualcosa. Dopo qualche minuto, l'uomo si alzo, avvicinandosi a Kaito, con il piccolo universo ancora fluttuane nella mano; più si avvicinava, più il ragazzo poteva distinguere le stelle che splendevano all'interno di esso. Allo stesso tempo, però, più l'uomo si avvicinava, più Kaito cominciò a provare una sensazione di oppressione, come se il suo salvatore emanasse una strana aura.
    Quelle sono la manifestazione delle tue più recondite paure. Ciò che si cela nel tuo subconscio. E questo è una piccola galassia che sta per giungere alla sua fine. Sta morendo.
    Alle parole dell'uomo, rimase in silenzio, guardandolo serrare la mano e far svanire di colpo il piccolo universo. Chi era quel tipo, perchè lo aveva salvato e, soprattutto, cosa si celava dietro di lui?
    "Le mie paure non dovrebbero assumere una forma e uscire al di fuori di me... Come è possibile una cosa del genere? E poi... Come hai fatto a farle sparire e cos'era quella cosa che hai tenuto in mano per tutto questo tempo? Sembrava un piccolo cosmo... Non capisco."
    Rimase in silenzio, in attesa di una risposta alle sue domande.
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ★★★★★★

    Group
    Administrator
    Posts
    9,022

    Status
    Waiting!

    Narratore
    JRLFKeC
    Il silenzio cela ancora il mistero attorno a quel misterioso figuro, ma lo vedi andare oltre la tua persona come se non volesse parlare subito.

    C'è molta strada che devi percorrere prima che tu possa comprendere ogni cosa. Sicuramente avrai sentito parlare dei cavalieri dotati di poteri al di fuori dell'ordinario.

    Dopo qualche minuti di silenzio il figuro esordisce con un verbo simile probabilmente aggiungendo ulteriori quesiti a quelli che avevi in precedenza. Con un gesto della mano ti fa segno di seguirlo per chissà quale meta.

    Ci hai azzeccato ragazzo. Era un piccolo cosmo. Lo stesso che possiedi tu. Lo percepito dentro di te. E' ancora sopito, ma troveremo un modo per liberarlo. Ah per la cronaca ... Deuteros. Piacere di conoscerti.

    Il suo passo è quieto e fermo tanto da infondere sicurezza a chi gli sta interno. Si può comprendere che sotto quell'aspetto di "semplice" uomo si nasconda qualcosa di più, qualcosa che va ben al di là oltre le apparenze. Una prova è il fatto che poco prima aveva in mano un piccolo cosmo.

    Note: Ferma la tua narrazione in un posto da te scelto (hai carta bianca su dove andare). Descrivi il viaggio che fai per arrivarci.
     
    .
  14. oirelav1993
     
    .

    User deleted


    C'è molta strada che devi percorrere prima che tu possa comprendere ogni cosa. Sicuramente avrai sentito parlare dei cavalieri dotati di poteri al di fuori dell'ordinario.
    Si, ne aveva sentito parlare; non era la prima volta che sentiva parlare dei Saint di Athena. Si diceva fossero una elitè di guerrieri, dotati di poteri sovrumani che, fin dall'epoca del Mito, utilizzavano per difendere la pace e la giustizia, nel nome della dea. La stessa dea che desiderava incontrare, a qualunque costo.
    Senza aggiungere nulla, l'uomo misterioso cominciò a camminare, facendo con la mano cenno di seguirlo. Kaito, senza esitare, si incamminò dietro di lui. La foresta li avvolse nuovamente, ma Kaito non era preoccupato questa volta; in quel momento, tutto ciò che desiderava era seguire quell'uomo che, evidentemente, aveva ancora altro da dirgli.
    Ci hai azzeccato ragazzo. Era un piccolo cosmo. Lo stesso che possiedi tu. Lo percepito dentro di te. E' ancora sopito, ma troveremo un modo per liberarlo. Ah per la cronaca ... Deuteros. Piacere di conoscerti.
    Un piccolo cosmo, lo stesso che anche lui possedeva? Kaito non aveva idea di cosa significasse, ma fu felice di conoscere finalmente il nome del suo salvatore. Sorridendo, allungò il passo, portandosi all'altezza del fianco destro di Deuteros.
    "Io sono Kaito."
    Non aggiunse altro; si limitò a continuare a camminare, fianco a fianco dell'uomo, senza dire nulla. A differenza di poco prima, quando aveva provato un forte senso di soggezione, ora stare vicino a Deuteros gli infondeva coraggio; il suo corpo si muoveva da solo nella foresta, evitando rami e scavalcando arbusti, mentre la sua mente lavorava febbrile.
    *Liberare il cosmo sopito dentro di me... Cosa significa? E per quale motivo uno sconosciuto, dotato di uno strano potere, dovrebbe condividere la sua forza e le sue conoscenze con me? Non capisco...*
    Senza rendersene conto, erano giunti in riva alla spiaggia dove Kaito si era risvegliato; quanto tempo era passato da allora? Kaito non seppe dirlo. La luna era ancora alta nel cielo, ma il ragazzo fu catturato dalla quantità di stelle che si vedevano. Erano milioni, se non miliardi, e insieme formavano un gran numero di costellazioni.
    *88, se non sbaglio...*
    Guardare il cielo, gli fece tornare di nuovo in mente il discorso di Deuteros ed il piccolo cosmo che fino a poco prima aveva tenuto in mano. Un'idea gli venne in mente.
    "Deuteros... Tu sei un Saint, vero?"
    Fece una breve pausa, scegliendo con cura le parole da usare.
    "Io... Sto compiendo una ricerca. Sto cercando una risposta ad una domanda alla quale nessuno uomo può darmi risposta. Qualche mese fa, per la prima volta, ho sentito parlare di Athena. O meglio, non per la prima volta. In passato, mi è già capitato di leggere antiche storie di eroi e dei. Ma mesi fa, per la prima volta, ne ho sentito parlare come un'entità realmente esistente e, compiendo ulteriori indagini, sono venuto a sapere dei Saint."
    Non sapeva se confidarsi con un uomo appena conosciuto fosse la scelta migliore; ma, nonostante questo, quell'uomo gli aveva salvato la vita. Quale modo migliore di ripagarlo, se non dicendogli la verità?
    "Io sto cercando, se davvero esiste, la reincarnazione della dea Athena. Solo lei può darmi la risposta che cerco, ne sono certo. Per arrivare a lei sarei disposto a tutto..."
    Si mise davanti a Deuteros, guardandolo fissandolo negli occhi, con lo sguardo carico di determinazione.
    "Io non ti conosco, ma mi hai salvato la vita e voglio essere sincero con te: non so cosa sia il Cosmo di cui parli, nè so se possa essermi utile per incontrare la dea. Ma, lo sento, tu hai qualcosa a che fare con lei, perciò, ti prego, se sai qualcosa, dimmela."
    Detto questo, tacque, continuando a fissare Deuteros intensamente. Ora, più che mai, sperò che l'uomo rispondesse alle sue domande.
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Advanced Member
    ★★★★★★

    Group
    Administrator
    Posts
    9,022

    Status
    Waiting!

    Narratore
    lpTBnNj
    Il giovane saint ascolta chiaramente le tue parole come se volesse capire che tipo di persona sei. Dopo qualche minuto lo vedi allontanarsi di una decina di passi dandoti le spalle.

    Dovrei porre fine alla tua vita per le parole che hai usato. Rivolgerti alla Dea in quel modo si potrebbe considerarlo un affronto, ma ovviamente non potevi saperlo e tanto meno io di certo non bado a certe formalità.

    Il suo verbo è freddo, ma non si percepisce un reale pericolo. Deuteros si volta scrutando nuovamente la tua persona rimanendo in silenzio qualche istante. Quell'attesa potrebbe esser considerata una perdita di tempo, ma probabilmente ti sta già studiando per capire di che pasta sei fatto.

    E così tu vuoi diventare un saint. La strada è lunga ragazzo mio. Spero che tu sappia che non c'è ritorno dal sentiero che vuoi imboccare. Dovrai fronteggiare innumerevoli avversario e l'Apocalisse stessa, ma per prima cosa ...

    Senza terminare la sua frase lo vedi portare un palmo davanti a se e nuovamente il piccolo cosmo si materializza davanti a lui.
    Improvvisamente un'incredibile forza attrattiva si sprigiona da esso. Devi cercare di resistergli, anche se potrebbe non esserci una via di fuga, se non vuoi finire risucchiato in quello che potrebbe essere un buco nero. Dopo tutto quando una stella o una galassia muore viene a formarsi proprio un buco nero che attira ogni cosa a se.

    ... dovrai affrontare il sottoscritto. Avanti fammi vedere di che pasta sei fatto.

    Note: Descrivi come richiami il tuo cosmo (hai carta bianca, ma si abbastanza dettagliato). Ferma la tua narrazione quando riesci nell'impresa e noti che il buco nero è sparito e ti ritrovi davanti Deuteros che sorride contento.
     
    .
29 replies since 13/2/2015, 00:57   262 views
  Share  
.
Top
Top