Veritas filia temporis

Veritas Filia Temporis
So it begins...

POST I

"Non sei pronto, mezza tacca", "Il tuo carattere focoso non ti porterà da nessuna parte", "E' meglio che torni indietro, non è posto adatto ai bulletti".
Tante parole rimbombavano nella mente di Shin, eppure lui che se n'era sempre fregato adesso soffriva per tutto ciò. L'unica cosa che gli importava era rendere fiero il suo maestro dopo la sua morte e l'unico sogna che il vecchio aveva era veder diventare il suo allievo un Saint di Atena. I suoi capelli rossi adesso venivano mossi da un vento nordico che portava freddo e gelo, oltre ad alcuni piccoli e candidi fiocchi di neve che si poggiavano sul capo del ragazzo. L'animo di Shin era stato distrutto, eppure non piangeva mai e diceva che 'le lacrime gli si gelavano dentro', perché se diceva di essere troppo grande per piangere la gente cominciava a ridergli in faccia e lui ritornava a sfogarsi su un piccolo pupazzo di pezza donatogli dal suo maestro. Aveva sempre un carattere scherzoso e simpatico, amava combattere e divertirsi, eppure anche lui si sentiva male quando qualcuno lo prendeva in giro. Sapeva che doveva crescere, oltre che fisicamente, anche psicologicamente e cambiare del tutto il suo carattere. Il suo passo adesso era lento e sicuro, mentre si apprestava a vagare in quella landa completamente ricoperta dalla neve. Chissà che, in mezzo a quel luogo, non avrebbe trovato qualcuno in grado di sfruttare il suo potenziale e di farlo entrare tra le fila dei Saint di Atena. Shin ambiva al massimo, difatti egli era anche in grado di proteggere Atena con il suo corpo, da quel che diceva lui, venendo bastonato sulle mani e sulla testa dal suo maestro, il quale con tono freddo e sicuro rispondeva a tono.

Pensi davvero di poter proteggere Atena, tu che non puoi nemmeno proteggere te stesso? Quando capirai come proteggere ciò a cui tieni potrai cominciare a proteggere anche la vita di Atena.

In effetti molte volte provava a sfidare gente della sua età e riusciva a vincere grazie al suo stile del Loto, ma non riusciva mai a vincere contro qualcuno più grande di lui, poiché il suo fisico era gracile. Intanto davanti a Shin si parò un grande monumento roccioso, quasi come una di quelle case del Grande Tempio di cui il suo Maestro gli parlò e che anch'egli riuscì a vedere, prima di essere cacciato via. Adesso la determinazione diventava più ardente, come il suo animo, mentre il gelo continuava a spingere da destra a sinistra e gli congelava le ossa.

Dannazione..Forse è meglio se trovo riparo...Sto...Per morire dal freddo...

Il ragazzo fece un rapido scatto e cominciò a correre fino ai piedi della struttura in pietra con alcuni pilastri davanti ad una scalinata che conduceva direttamente all'entrata. Provò a salire uno scalino, ma una voce echeggiante che si disperdeva in quella landa ghiacciata lo fermò, tuonandolo come se fosse scesa dal cielo.

FERMATI, RAGAZZO. NON TI E' STATO COMANDATO DI ENTRARE, O SBAGLIO?

Il ragazzo rabbrividì, non tanto per il gelo, quanto per la voce che gli aveva scosso anche le ossa. Non riusciva a rispondere in quanto la sua bocca era completamente gelata e la sua lingua non riusciva quasi a sentirla più. Restò sulla soglia della porta, togliendo immediatamente la gamba dallo scalino.
Prese la sua sciarpa rossa e se la avvolse completamente al collo, cercando di riscaldarsi il maggiormente possibile.

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Veritas Filia Temporis
Blind? Not so much.

POST II

Dagli scalini cominciava a provenire un rumore di passi, molto leggeri ma molto rumorosi. Shin era molto preoccupato e sentiva molto freddo, ma sembrò quasi rassicurarsi quando vide una figura scendere le scale e arrivare proprio di fronte a lui; era una figura completamente ammantata, ma si notava dalle rughe la vecchiaia di quel signore, che probabilmente aveva sulla settantina di anni. La prima cosa che attirò lo sguardo di Shin furono gli occhi completamente bianchi del vecchio, il quale camminava in un modo molto strano mentre si avvicinava al ragazzo. Aveva delle cicatrici sugli occhi, cosa che faceva pensare al fatto che, probabilmente, li abbia persi in battaglia. Shin non si preoccupò tanto della cecità quanto il fatto che egli riuscisse a scendere degli scalini e a capire dove si trovasse il ragazzo. Il gelo continuava a congelargli le ossa, così il giovane cercò di farla breve e chiese, con voce molto lieve, qualcosa all'anziana figura. Fu fermato dalle sue parole dette con voce molto severa, come se volesse rimproverare il giovane per ciò che aveva appena fatto. Lo guardò e proferì parola.

Cosa pensi di fare ragazzino? Non è un posto adatto a tutti questo. Che ci sei venuto a fare qui?

Il vecchio sembrava emanare un'aura da sé, come se stesse nascondendo qualcosa dentro quella strana casa simile ad un tempio. I suoi movimenti erano lenti e sembrava che la sua pelle fosse così vecchia da essere abituata a quel gelo che arrivava fino alle ossa. Parlava con un tono molto severo e scortese, tuttavia non sembrava essere una persona maligna. Arrivato all'ultimo gradino Shin riuscì a trovare il coraggio e rispose.

S-Salve...La prego, sto morendo dal freddo, non mi lasci qui fuori...Io sto solo cercando di diventare un Saint...Non voglio morire dal freddo...Ah dannazione, mi faccia entrare!

Con un veloce scatto salì velocemente le scale, guardandosi indietro per notare i movimenti dell'anziana figura; tuttavia essa non sembrava muoversi minimamente e, fino a quando il ragazzo non si trovò davanti la porta d'ingresso.
Entrò, molto affaticato e confuso, ma si trovò davanti solamente una luce abbagliante che lo stordì per qualche secondo. Chiuse gli occhi con molto dolore e si accasciò a terra, mettendosi le mani davanti agli occhi.

AAAAAAAAAAAAAAH! L-La prego, faccia smettere questa luce accecante, i miei occhi...Non vedo nulla..

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