Convivere con le proprie Scelte

Prima Role x Elizabeth

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    Convivere con le proprie Scelte


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    LITy5FR
    Ogni cosa è stata stravolta dall’arrivo, ovviamente inaspettato, dell’Apocalisse.
    Il mondo non è più lo stesso, ma chiunque ha reagito senza farsi prendere dalla disperazione ha deciso di affrontare il nuovo mondo.
    Così è accaduto a te Elizabeth. Hai intrapreso un cammino duro e irto di difficoltà, ma alla fine hai trovato probabilmente qualche soddisfazione. Dopo tutto detieni le vestigia del cavaliere della Poppa e la cosa ti da la facoltà d’intraprendere missioni per conto del nuovo schieramento che si è venuto a formare, il Santuario degli Dei.

    La questione è molto semplice. Ti è stata data la possibilità di scegliere di affrontare una delle tre missioni che i tuoi superiori ti hanno proposto. I loro nomi non sono importanti. Infatti ti sono state recapitate tre buste da un messo dandoti il tempo, tutta la giornata, di decidere quale ti soddisfa di più.

    1. La prima missione riguarda il salvataggio di un bambino rapito da alcuni briganti i quali chiedono un riscatto troppo oneroso da parte della famiglia dell’infante.

    2. La seconda missione consiste nel fare da scorta ad una coppia di mercanti, marito e moglie, ateniesi che devono prendere una nave diretta in terre straniere per concludere un’importante affare. Il tragitto in cui dovrai accompagnarli sarà quello da Atene alla nave pronta a salpare dal porto di Corinto.

    3. La terza ed ultima missione consiste nel trovare il mandante dell’uccisione di un importante uomo d’affari che si stava prodigando per la ricostruzione delle città limitrofe ad Atene.

    Cosa sceglierai?

    Note: Benvenuta nella tua prima quest da quando abbiamo riaperto. Scegli quale missione affrontare e ricorda che in ognuna di esse troverai le specifiche per raggiungere i luoghi di partenza delle missioni. Per tutto il resto hai carta bianca.
    Ferma la tua descrizione quando arrivi in questi luoghi pronta ad iniziare la missione che hai scelto.
     
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  2. Elizabeth Mary
     
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    Seduta alla scrivania della sua stanza Elizabeth rigirava la penna tra le dita della mano destra mentre cercava di formulare i suoi pensieri per poi trascriverli su quel foglio bianco dinanzi a lei. Improvvisamente arrivò un po’ di ispirazione e così iniziò a far scorrere la penna sul foglio interrompendosi però dopo qualche istante per rileggere le parole scritte con irrequieta calligrafia.

    “Dannazione! Non va bene neanche questo.”

    Disse fra sé e sé delusa mentre appallottolava il foglio per poi lanciarlo verso la destra della scrivania dove vi era un cestino già pieno per metà di altre palline di carta. Purtroppo la ragazza sbagliò mira e sospirando guardò l’improvvisata pallina cadere a terra tra altre che avevano avuto la sua stessa sorte.

    “Devo calmarmi altrimenti non scriverò mai la lettera per mamma e papà.”

    Pensò, poi si alzò e si sdraiò supina sul letto fissando per qualche istante il bianco soffitto.
    Poco dopo chiuse gli occhi e lasciò la mente libera di vagare tra i ricordi che aveva dei suoi cari. Purtroppo da quando era diventata una Sacerdotessa non aveva più avuto modo di vedere i suoi genitori che sapeva, dall'ultima lettera da loro ricevuta, che si dovevano trovare più o meno in Oriente per degli affari importanti. Ed era curiosa di sapere se la mamma si era ripresa da quando aveva avuto quell’incidente in cui si era slogata una caviglia e se suo papà fumava ancora tanto tabacco oppure stava smettendo come le aveva promesso per motivi di salute.

    Fece un profondo respiro mentre il suo pensiero passò piano piano ad eventi un po’ più personali. Voleva aiutare il prossimo e per questo era diventata una sacerdotessa di Atena allontanandosi dai suoi affetti, ma dopo l’investitura si era accorta che non bastava indossare la maschera e saper richiamare il cosmo per essere una guerriera.

    “Con quale coraggio posso raccontare a loro ciò che mi è successo ultimamente? Cosa penserebbero di me?”

    Voleva scrivergli del suo incontro con Zhao Yun e raccontargli come si sentiva sfiduciata verso le sue capacità combattive, ma di certo non poteva riferire a loro proprio tutto come le centinaia di cadaveri accumulati uno sull'altro per le vie della cittadina dove lei viveva subito dopo l’investitura e prima di trasferirsi vicino al Santuario dove ora abitava. Si vergognava di essere stata una vile codarda e di non aver pensato a null'altro che alla propria incolumità di fronte a un nemico evidentemente più potente di lei, di come aveva sfruttato i corpi ormai privi di vita dei suoi concittadini per nascondersi dal nemico e del suo successivo preferire sottomettersi al nemico piuttosto che affrontarlo. Del resto lui era riuscito a privarla della maschera e vederla in volto e lei, secondo la tradizione, doveva scegliere se ucciderlo o amarlo per salvare il proprio onore di guerriera.

    “Onore … l’ho perso come ho perso la mia verginità.”

    Arrossì pensandoci. Strinse con la mano destra il ciondolo a forma di goccia che portava al collo lasciatogli da Morte.
    Erano passati alcuni giorni da quando lui l’aveva vista in volto e costretta a decidere cosa fare nei suoi confronti, ma per lei era come se foste stato il giorno prima e si sentiva confusa nei confronti di lui. Vedete il problema è che, dopo che Elizabeth gli tolse la maschera, lui si presentò come Zhao Yun e gli confessò che non era davvero cattivo ma aveva agito in un modo tanto orribile solo perché vittima della volontà della maschera. Lei quindi sentiva che poteva credergli e desiderava aiutarlo ora, però quel giorno la decisione che prese fu solo perché era quella che le avrebbe dato l’opportunità di sopravvivere e così finì per giacere con lui promettendogli di amarlo incondizionatamente. Al suo risveglio quell'uomo, o meglio quel mostro, non c’era più.
    Scosse la testa come per voler eliminare l’imbarazzo che sentiva anche solo pensando a quanto il peccato carnale commesso da una parte era una forzatura e dall'altra le donò nuove sensazioni che nessun’altro le aveva fatto provare prima.

    Era decisamente combattuta per tanti pensieri e molti sensi di colpa e sentiva di aver capito la verità: Elizabeth poteva pure essere fortissima con un potenziale fuori dal comune, ma se le mancava la determinazione e il coraggio di affrontare il nemico, anche a costo di rischiare la propria vita per difendere il prossimo, lei non era degna di essere stata scelta come Saint della Poppa. Ed era consapevole che la maschera che la tradizione faceva indossare alle sue guerriere non era un’ingiusta restrizione, ma era necessaria proprio per nascondere ai più la fragilità femminile che era difficile per una donna non avere.
    Bisogna dirlo … Era ironico per certi versi confrontare come un mese prima, all'inizio di questa nuova vita, nel cuore di Elizabeth c’erano tanti buoni intenti altruisti e finalmente sentiva di aver trovare uno scopo per cui vivere veramente, mentre ora nel suo cuore albergava la paura di fallire e la voglia di scappare dalle sue responsabilità per tornare a vivere come una ragazza qualsiasi.

    All'improvviso qualcuno bussò alla porta, interrompendo così i pensieri dell’albina.
    Elizabeth si alzò dal letto e andò in soggiorno avendo premura di prendere la maschera da sopra un pianale e indossarla prima di dirigersi verso la porta per osservare dal piccolo spioncino chi fosse.
    Vi era una persona incappucciata, forse un ragazzino considerando l’altezza. Questo bussò nuovamente e la ragazza bloccò la porta con la catena di sicurezza apposita e poi aprì quel tanto che poteva chiedendo chi fosse. In tutta risposta il tipo non proferì alcuna parola mostrandole tre lettere invitandola a prenderle per poi andarsene non appena lei le afferrò.
    Sicuramente era un messo molto taciturno, ma Elizabeth non ci fece caso chiudendo la porta, poi corse in camera sua alla scrivania in cerca di un tagliacarte per aprire le lettere speranzosa che tra di esse ve ne fosse una scritta dai suoi genitori. Fu delusa nel constatare che si trattava solo di tre incarichi da svolgere nei futuri giorni; infatti in ciascuna busta vi erano istruzioni precise su dove andare e cosa doveva fare. In pratica si trattava di salvare un bambino rapito da delinquenti che chiedevano un riscatto troppo oneroso, scortare due mercanti ateniesi fino a Corinto dove una nave li aspettava e trovare l’assassino di un uomo d’affari che si stava prodigando per la ricostruzione delle città limitrofe ad Atene.
    Appoggiò sospirando le lettere sul tavolo, si levò la maschera e si sedette guardandole.

    “Non posso rifiutarmi di eseguire gli ordini fino a quando sono una sacerdotessa, ma sarò davvero in grado di combinare qualcosa di buono? E se fallissi? E poi da quale dovrei iniziare?”

    Fece un profondo respiro e decise di rimandare di qualche ora la decisione su quale incarico svolgere per primo.
    Appoggiò la maschera sulle lettere e si allontanò dalla scrivania nuovamente per chiudere le finestre di casa una dopo l’altra. Arrivata vicino l’ingresso indossò un soprabito, prese la sua borsetta da passeggio e uscì chiudendo come si deve la porta d’uscita. Aveva bisogno di fare una passeggiata per prendere una boccata d’aria e sperare di alleggerire così il groviglio dei suoi tanti pensieri e preoccupazioni.

    + + + + + + + +


    Camminando senza una meta precisa per le strade di Atene passò davanti a un nutrito gruppo di persone che stavano osservando “qualcosa”. Incuriosita Elizabeth si unì alla folla e notò che tanti erano accorsi per partecipare al funerale di una persona molto importante data la quantità di presenti e la cerimonia era lussuosa rispetto quello che di solito si poteva vedere in quegli ultimi addii.
    Elizabeth stava per andarsene poco interessata dall'evento e più presa dai suoi pensieri, quando il celebrante della Cerimonia prese la parola pronunciando delle frasi che la incuriosirono moltissimo.

    Siamo qui riuniti per salutare un grande uomo, e non parlo della sua fama di milionario o della sua robusta costituzione, ma di come lui ha aiutato la nostra periferia e le città vicine a riprendersi finanziando la ricostruzione di molti edifici sia pubblici sia privati. Che gli Dei lo abbiano in grazia e puniscano la mano che ha ucciso il nostro fratello benefattore.

    La ragazza strabuzzò gli occhi incredula per cosa aveva udito. Si divincolò dalla folla per andare a cercare la pietra su cui era inciso il nome della piazza in cui si trovavano, e quando lo lesse rimase completamente stupita perché corrispondeva ad un luogo riportato in una delle lettere.
    Infatti nella lettera d’incarico relativa all'indagare su chi fosse l’assassino di un magnate ateniese si ricordava che vi era scritto che i funerali sarebbero avvenuti quella stessa mattina in quella Piazza. Era giunta lì senza volerlo però e per aggiunta, secondo le istruzioni, sarebbe dovuta passare di lì molto dopo il termine del funerale per raccogliere indizi e non far sospettare nessuno circa la sua presenza.
    In quel momento per fortuna era vestita con abiti civili e non aveva la maschera con sé, quindi poteva cercare di fingere di essere li per onorare il defunto come tanti altri e non in veste di sacerdotessa.

    “Dannazione”

    Pensò tra sé e sé, notando che senza volerlo il suo istinto, o forse meglio dire il destino, l’aveva portata nel luogo della prima missione che avrebbe svolto. Non le piaceva quella forzatura degli eventi, ma volle pensare che era una coincidenza e un segno divino per far si che si riscattasse come Guerriera.
     
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    lsLeJvn
    Hai preso la tua scelta. Trovare l’assassino di quel benefattore è probabilmente la scelta migliore. Dopo tutto sei una Sacerdotessa e combattere per il bene dovrebbe essere la tua ragione di vita. Da secoli il Santuario si batte per proteggere la pace e la giustizia.

    La funzione religiosa sta ormai giungendo al termine e dal corteo funebre non hai scoperto molto. Nessuno sembra intenzionato a dire nulla sull’accaduto tranne che qualcuno s’è lasciato sfuggire che il benefattore è stato ucciso in un vicolo dietro all’hotel Scamander. Quello è l’unico indizio utile che ti può servire nella tua indagine.
    Decidi cosa fare in fretta. Più il tempo passa e più l’assassino può far perdere le sue tracce. Dopo tutto la città nella quale ti trovi è grande e trovare una persona in essa è come trovare un ago in un pagliaio.

    Note: Decidi cosa fare. Puoi ritornare a casa per prepararti per la missione prendendo l’armatura con te oppure andare all’hotel e chiedere del benefattore cercando di convincere un fattorino a farti vedere la camera oppure recarti nel vicolo dietro l’hotel per cercare indizi.
    A te la scelta. In ogni caso termina la tua narrazione o a casa tua o nella stanza dell’hotel o nel vicolo.
     
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  4. Elizabeth Mary
     
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    Non appena il funerale finì molti se ne andarono mentre altri iniziarono a parlottare a piccoli gruppi tra parenti o amici.
    Elizabeth ne approfittò senza pensarci per provare a raccogliere qualche indizio ascoltando di nascosto i dialoghi dei ancora presenti, ma sembrava che i vari discorsi fossero per lo più pettegolezzi sulla vita privata del defunto da poco onorato, o di amici in comune o parenti non presenti, oppure discorsi su lavoro, famiglia, salute e similari.

    °Sarà più difficile del previsto, sembra che nessuno abbia intenzione di spettegolare sulla sua morte. Poco mi importa se non ha figli, se adotta orfanelli, se amava di più il caffè fatto dalla moglie di quello delle cameriere, se era obeso, se era un americano o se i cibi dolci lo disgustavano … meglio che mi allontani da qui.°

    Pensò scoraggiata dopo aver udito solo informazioni inutili e senza delle vere prove a sostenerle. Successivamente, per non destare sospetti, si incamminò verso il forno che si trovava in una traversa dalla parte opposta della Piazza rispetto a dove lei si trovava in quel momento.
    Nel breve tragitto che compì, Elizabeth ragionò su come l’Apocalisse avesse inaridito il cuore di molte persone con cupidigia ed egoismo, eppure quel benefattore nonostante potesse vivere eccellentemente ignorando i più deboli aveva deciso di aiutare il prossimo. Da quello che lei aveva capito egli infatti aveva sostenuto economicamente la ricostruzione di alcune città limitrofe ad Atene e per questo doveva sicuramente essere visto come un eroe dalla popolazione.
    Non capiva perché qualcuno lo poteva aver ucciso.
    Forse era per motivazioni legate alla sua sfera privata che Elizabeth ignorava?
    Forse qualcuno dopo avergli chiesto un prestito lo ha ucciso per non dovergli ridare la somma?
    Magari si è intromesso in affari malavitosi riguardanti un traffico illegale?
    Effettivamente tutta la sua ricchezza da cosa poteva provenire se l’apocalisse aveva fatto crollare l’economia mondiale con aree più o meno colpite?

    Quando la ragazza varcò la soglia del forno la sua attenzione venne attirata dall'invitante profumo tipico del pane cotto a legna e da una voce maschile con un certo fare saccente. Era quella del fornaio che da dietro al bancone parlava con evidente confidenza a un cliente.

    "… quell'uomo d’affari è stato rinvenuto morto nel vicolo dietro all’Hotel Scamander. Altro che coincidenze! Per me sicuramente è colpa di una don…"

    Il discorso venne interrotto improvvisamente, perché il fornaio si accorse dell’ingresso di Elizabeth e forse ritenne era meglio non parlarne. Infatti molti ateniesi stavano lontano da quell'albergo perché era famoso per essere molto frequentato da coppie, quindi l’illazione del panettiere poteva risultare più che chiara, ma la Sacerdotessa fece finta di non aver udito nulla.
    Elizabeth sorrise salutando come sempre, poi si mise in attesa del suo turno, ma il fornaio le si avvicinò restando comunque dietro il suo bancone e le chiese cosa voleva perché l’altro cliente era un suo amico e quindi poteva servirla subito. L’albina quindi ordinò del pane e un pezzetto di focaccia con rosmarino mentre ripensò a cosa aveva udito.

    °Non so se si riferivano a quel magnate, ma se così fosse potrei considerarmi fortunata di aver scoperto almeno un indizio sensato. Un luogo dove indagare.°

    Pensò tra se e se quando la sua attenzione venne di nuovo attirata dalla voce del fornaio.

    "Ecco a te fanno 3,66"

    Elizabeth prese dalla borsa il portafoglio e gli diede quanto doveva e aspettò il resto.
    Successivamente salutò e uscì dal forno.
    Doveva andare a recuperare la maschera da Sacerdotessa prima di iniziare a indagare seriamente, altrimenti avrebbe messo in pericolo la sua identità di "una ragazza qualsiasi trasferita ad Atene che vive sola e che si guadagna da vivere con piccoli lavoretti" che si era costruita per andare in giro senza maschera.

    * * * * *


    Quando giunse a casa per prima cosa appoggiò sul tavolo della cucina il suo acquisto, poi aprì tutte le finestre. Successivamente dai mobili in cucina prese una bottiglia d’acqua e un bicchiere e si andò a sedere al tavolo con l'idea di gustarsi la focaccia bianca poiché sentiva fame.

    Narrato
    "Parlato di Elizabeth"
    °Pensato di Elizabeth
    "Parlato di altri"
     
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    Narratore
    EJ530Zh
    Ogni cosa probabilmente è pronta. La tua missione non può più aspettare. Il colpevole a quest’ora potrebbe essere già lontano. Bisogna fare in fretta.
    Qualche indizio sei riuscita a recuperarlo tanto che hai un valido punto di partenza per poter iniziare la tua indagine. Certo una volta indossate le sacre vestigia l’ufficialità della missione sarà tale che lo stesso Grande Tempio potrebbe risentirne di un tuo fallimento.
    Potrebbe essere utile come cosa. Da una parte potrebbe motivarti, ma anche spaventarti.
    Ormai non puoi più tirarti indietro. Che tu lo voglia oppure no ormai la missione la devi portare a termine.

    Improvvisamente una folata di vento ti porta in casa, dalle finestre aperte un piccolo pezzo di carta dall’aspetto alquanto insolito. Tale foglietto è logoro e su di esso vi è scritto qualcosa con quello che potrebbe essere del sangue. “Scam … Death” sono queste le lettere che vi sono impresse sopra.
    Che sia un caso o uno scherzo di qualche burlone ha poca importanza, sta di fatto che un altro bigliettino identico al primo entra dalla finestra di casa tua.
    Che sta veramente succedendo? Trovare la soluzione a quel mistero pare essere più intricata del previsto.

    Note: Hai due alternative. La prima è quella di recarti all’Hotel Scamander per cercare altri indizi (hai carta bianca se recarti nella camera o nel vicolo dietro l’hotel). La seconda è quella di provare ad analizzare i bigliettini di carta scoprendo che sono impregnati di un’essenza magica tale per cui da farti capire che dovrai seguire una pista che probabilmente ti potrebbe portare a scoprire qualcosa. La pista ti conduce nei bassi fondi della città dove la povertà regna sovrana.
    In ogni caso termina la tua narrazione o nella camera o nel vicolo o in una piazza situata proprio al centro dei bassi fondi della città.
     
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  6. Elizabeth Mary
     
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    Aprì il sacchetto di carta che conteneva la focaccia al rosmarino e utilizzo lo stesso per tenere in mano senza ungersi l’alimento. Iniziò a mangiare di gusto e si fermò dopo tre morsi solo per versarsi un po’ di acqua e bere.

    °Amo la cucina greca, ma non c’è nulla di un pezzo di focaccia al rosmarino per me.°

    Pensò tra sé e sé tralasciando per un po’ i vari pensieri che quel giorno la sua mente era particolarmente incline a fare.
    Continuò a mangiare mentre la sua attenzione poco dopo si spostò sulla lettera che doveva mandare ai suoi genitori e che ancora non era stata capace di scrivere.
    Improvvisamente una folata di vento proveniente dalla finestra le fece venire i brividi di freddo così appoggiò sul tavolo ciò che rimaneva del suo delizioso spuntino, si avvicinò alla finestra che prima era situata alle sue spalle e la chiuse. Solo dopo ciò si accorse che sul pavimento vicino ai suoi piedi vi era uno strano foglietto ripiegato più volte su se stesso.
    Non sapendo cosa fosse lo raccolse per controllare e lo dispiegò. Aprendo si rivelò un pezzo di carta logoro su cui spiccava il messaggio “Scam… Death” scritto con dell’inchiostro rosso, o forse del sangue, ma per Elizabeth era difficile distinguere quest’ultimo particolare.

    °Scam… Death. Sembra come che quei puntini indichino che la parola continua. Può essere Scam-lander?°

    Ragionando tra sé e sé tornò al tavolo per finire di mangiare la focaccia e dopo averne addentato un pezzo continuò a provare a comprendere il messaggio che aveva trovato.

    °Uhm ... potrebbe essere un indizio per la missione che sto svolgendo? Ma in tal caso chi me lo avrebbe fatto avere?
    “Scam”, potrebbe pure stare per Scam-biare? Scam-pare? Scam-pagnata?°


    A proposito della parola “scampagnata” le venne in mente un pic nic che fece da piccola con i suoi genitori e si distrasse a bere un po’ di acqua.

    °Death devo considerarlo con il significato di morte oppure come … quel spectre? Avrebbe senso se fosse stato lui a tirarmelo dalla finestra? Ma pure qualcuno che sa di Noi potrebbe avermi mandato questo messaggio!°

    Fece un profondo respiro e riprese a mangiare l’ultimo pezzetto di focaccia.

    °Questo messaggio potrebbe significare … Scambiare Death, Scampare a Death, Scampagnata con Death o Scamlander Death (nel senso che ve lo potrei trovare).
    Oppure … Scampare alla morte o …
    forse ho capito!°


    Appallottolò il sacchettino di carta unto e si versò un altro bicchiere d’acqua bevendolo poi tutto di un sorso.
    Si alzò successivamente per buttare nell’immondizia la carta unta e mettere nel lavello il bicchiere utilizzato.
    Un altro brivido di freddo la scosse così decise di andare a chiudere la finestra nel salone. Si accorse allora che diversi foglietti come il primo erano entrati in casa sua e quindi decise di chiudere tutte le finestre sorpresa e impaurita da quello strano evento.
    Raccolse i bigliettini che avevano invaso il salotto e li aprì tutti per vedere quali messaggi aveva ricevuto. Con stupore prima, e poi frenesia li scartò velocemente tutti constatando che riportavano sempre il medesimo messaggio “Scam… Death”.
    Presa dall’agitazione decise di buttarli nel cestino tenendone solo uno che si infilò in tasca.
    Prese la giacca dall’attaccapanni, indossò la sua maschera da Sacerdotessa e uscì di casa velocemente decidendo che era più “sicuro” stare fuori perché di certo l’invasione e il martellamento di quello strano messaggio era qualcosa al di poco insensato almeno quanto la sicurezza che era stata opera di qualcuno che sapeva sia dove lei viveva sia che in quel momento era a casa. Si sentiva osservata anche se non sembrava ci fosse qualcuno a seguirla.
    A passo svelto si diresse al vicolo dietro l’Hotel Scamander perché le sembrava che fosse la cosa più sensata da fare per venire a capo della storia … o almeno era un buon inizio … solo che non sapeva se al suo arrivo sarebbe caduta in una trappola, avrebbe trovato Death oppure il messaggio le indicava che la morte del magnate era stata effettuata proprio nei pressi di quella struttura ricettiva.
    In ogni caso voleva capire chi e perché gli era stato fatto avere quel messaggio? E poi perché era stato ripetuto per decine di volte quasi in modo ossessivo? Doveva pensare a un esperto utilizzatore della telepatia o di poteri che controllano la materia?
    Per scoprirlo vi era solo un modo … continuare le indagini anche a costo di finire in un’eventuale trappola nemica.
    Una volta giunta quasi a destinazione si fermò un attimo e stringe nel suo pugno destro il ciondolo che portava al collo, come se questo atto le dasse coraggio.

    °Death potrebbe essere l'assassino del magnate, ma non credo lui sarebbe stato capace di mandarmi tanti bigliettini solo per attirarmi qui.
    Non avrebbe senso fare una cosa del genere ... almeno credo.
    Però ... allora che tipo di persona mi ha scritto? °


    Era agitata, ma fece un profondo respiro e senza prestare particolare attenzione all'ambiente o ai eventuali passanti si introdusse nel vicolo sperando che la sua attenzione venisse rapita da un qualche indizio sulla morte di quel magnate su cui indagava oppure del "suo" Death.
     
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    vYGrKqy
    Comprendere quale sia la giusta scelta da intraprendere non è per nulla facile. Alle volte scatta anche il ripensamento se la direzione che si è appena intrapreso è quella corretta o meno.
    Purtroppo però non sempre è possibile tornare sui propri passi tanto che una volta scelta una strada non si può più tornare indietro.

    E’ ciò che ti sta accadendo dopo tutto. Non sai cosa ti aspetta all’interno del vicolo, ma è chiara una cosa. qualsiasi cosa troverai in quel lugubre loco lo affronterai portando alto il nome di sacerdotessa della Poppa. Sei una guerriera e come tale ti è richiesto, anche in maniera non detta, di comportarti come una donna senza paura.

    Una volta messo piede nel vicolo troverei una scena in un certo senso classica come le scene del crimine che si vedono nei film polizieschi. Una sagoma bianca a terra, delle targhette numerate gialle ferme ad indicare qualche punto chiave ed una pozza di sangue. Controllando bene il luogo dell’omicidio una cosa salta rapidamente all’occhio. Su di una parete è scritta una frase a dir poco inquietante dato che le lettere sono presumibilmente composte dallo stesso sangue presente a terra.

    “Death is coming”

    Cosa vuol dire è un mistero, ma solo andando a cercare qualche indizio particolare la risposta potrà esser chiara per mettere la parola fine a tutta questa vicenda.

    Note: Prova ad analizzare un pochino l’ambiente che ti circonda. I punti fondamentali, quelli segnati dalle targhette gialle, sono tre:
    1. Un bigliettino da visita dell’hotel Scamander (dove sul retro ci sono delle coordinate geografiche);
    2. Un taglio netto dato da un’arma ben affilata tanto da tranciare pesino il muro;
    3. Un pugnale da lancio lasciato piantato nel terreno ed il particolare più importante è data dalla scritta “Hades” incisa sull’impugnatura.
    Scegli tu quale indizio “prendere” e ferma la tua narrazione quando la tua scelta si focalizzerà su uno solo dei 3 indizi.
     
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  8. Elizabeth Mary
     
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    Il vicolo dietro l’Hotel Scamander era piuttosto largo, tanto che vi erano stati posizionati dei secchioni per l’immondizia senza che intralciassero il normale passaggio. Proseguendo però oltre i bidoni Elizabeth si dovette fermare perché un nastro giallo con su scritto “Non oltrepassare” era stato posizionato in modo da bloccare la strada per non far inquinare ad eventuali passanti la scena del crimine. Infatti, oltre il nastro si poteva vedere che le autorità investigative competenti avevano disegnato con il gesso bianco la tipica sagoma della vittima sulla pavimentazione del vicolo vicino ad una pozza di sangue. Intorno in più punti erano stati posizionati dei cartellini con su scritti dei numeri per indicare ulteriori elementi.
    L’attenzione di Elizabeth però fu principalmente rapita dalla scritta “Death is coming” fatta sul muro alla sua destra con presumibilmente del sangue.
    Ignorando il confinamento fatto dalle Autorità Elizabeth scavalcò la recensione e si avvicinò per poter analizzare meglio quella scritta.

    °La morte sta arrivando … Cosa significa?°

    Prese dalla tasca il bigliettino con il messaggio ricevuto a casa.

    °Scam … Death
    Hotel Scamander... Death is coming…
    Forse sono sulla pista giusta.°


    Pensò fra se e sé.
    Era davvero curiosa di capire il messaggio sul muro e scoprire chi poteva essere stato a farlo, quindi cercò di analizzare gli indizi presenti sperando di trovare qualche informazione utile.
    Sul muro vi era un solco che disegnava una linea retta ben definita e sottile, come se la pietra fosse stata incisa dalla punta di una lama. Invece vicino alla sagoma della vittima si poteva vedere un biglietto da visita dell’Hotel li vicino e un coltello che Elizabeth iniziò ad osservare molto attentamente.
    L’arma era di una forgia molto bella e la lama sembrava molto affilata, tanto che era piantata nel terreno sembrava in modo piuttosto profondo. Era sicuramente un pugnale dal lancio data la forma sottile e aveva un’impugnatura davvero particolare perché in oro vi era inciso “Hades”.

    Non sapeva se era uno scherzo del destino o della sua semplice fantasia, ma sentiva che tutti quei elementi non lasciavano interpretazione a tante altre ipotesi, almeno per lei in quel momento.

    °Death è in città. Non credo il messaggio sul muro l’abbia lasciato per me … Forse in qualche modo vuole attirare l’attenzione del Santuario?°

    Mentre ragionava la ragazza allungò una mano con l’intenzione di stringere il coltello ed estrarlo da dove era conficcato.
     
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    lsLeJvn
    Tutto ciò che è successo avrà pure un significato. Che fosse un piano ben orchestrato per attirare le attenzioni del Santuario. Questo lo puoi solamente presupporre visto che tutti gli indizi lasciano presagire tale fatto, ma che fosse opera di colui che stai cercando forse è ancora presto per capirlo. Dopo tutto la scritta sul muro può dire tutto e niente.
    In fin dei conti colui che in passato ti aveva persuasa non avrebbe mai orchestrato tutta quella messinscena da solo. O forse si.

    Improvvisamente, quando afferri il pugnale, la tua mente viene investita di immagini strazianti di ciò che è realmente avvenuto in quel vicolo. Vedi distintamente la vittima cader vittima del suo aguzzino mascherato, ma non si tratta di una maschera come quella che portava colui che cerchi. Pare che il benefattore di quella città avesse un conto in sospeso con l’assassino misterioso e che non avesse assolto un compito per il quale era stato convocato. E’ come se quel pugnale avesse dentro di se una sorta di memoria degli avvenimenti che gli erano accaduti intorno, ma nulla che possa farti capire dove l’omicida possa essere finito.
    Cosa fare? Dove andare? E soprattutto come proseguire la tua indagine?

    Note: Descrivi bene lo stato d’animo della tua pg e prova a fare un po’ di deduzioni su quello che ha visto quando ha toccato il pugnale (hai carta bianca).
    Ferma la tua narrazione quando scorgi una figura dileguarsi dal vicolo in tutta fretta come se qualcuno ti avesse osservato nascosto dalle tenebre per tutto il tempo.
     
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  10. Elizabeth Mary
     
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    Appena Elizabeth toccò il pugnale delle parole e delle immagini si susseguirono nella sua mente dandole una chiara visione di cosa era successo in quel vicolo.
    Un uomo di una certa età e vestito con giacca e cravatta stava pregando di essere risparmiato e prometteva di fare tutto quello che doveva il prima possibile. Sembrava davvero terrorizzato in quel momento e che stesse cercando di implorare il perdono del suo interlocutore. Infatti, davanti a lui vi era un’altra persona dal volto mascherato che rimase in silenzio per qualche secondo, poi senza proferire alcuna parola e senza alcuna pietà lo uccise scagliando il pugnale direttamente al petto. L’arma da lancio trapassò il corpo della vittima e si andò a conficcare nel terreno.

    °Ma … Cosa significa? °

    Disse fra sé e sé Elizabeth quando la visione svanì.
    Sentiva il proprio cuore battere forte e una sensazione di orrore invaderla per cosa aveva potuto vedere .
    Deglutì e cercò di raccogliere le idee …

    °Quel’uomo assomigliava al magnate di cui cerco l’assassino o meglio era molto simile alla foto vista durante il funerale.
    E l’altro ... era Death? La maschera però non era come la sua … °


    Era sconcertata dalla visione appena avuta e rimase immobile con lo sguardo basso e la mano destra stretta sul pugnale mentre continuava a metabolizzare le informazioni appena acquisite.
    Le venne un brivido lungo la schiena ripensando a quando lei si ritrovò in una situazione simile a quella di quel magnate. Portò la mano sinistra sulla maschera, come se volesse assicurarsi che essa fosse ancora al suo posto e cercò di trattenere le lacrime che le scesero spontaneamente.
    Le sembrava di poter comprendere perfettamente come quell'uomo si poteva sentire prima di morire e si riteneva in qualche modo fortunata. Anche se non era una bella cosa da pensare lei in qualche modo era persino grata a quel mostro che aveva in qualche modo avuto pietà per lei.
    Sospirò e scosse la testa come per cacciare via i suoi pensieri personali e cercò di concentrarsi più che poteva sulla missione. Era il giusto modo di onorare la morte di una persona che, al di là se era nel giusto o meno, aveva vissuto gli ultimi istanti nella sua vita nella più grande e pura paura che si possa mai avere.
    Osservò il pugnale ancora conficcato a terra e cercò di capire cosa aveva visto nella sua mente.

    °Possibile che il pugnale mi abbia mostrato cosa sia successo qui? So che certi oggetti hanno “memoria” di cosa li circonda ma solo quelli magici possono “riferirla” a chi non sa estrapolarla con la magia.
    Studiare non mi è mai piaciuto ma certe cose erano davvero interessanti e ne sono certa di questo concetto. Ma perché mostrare a me quelle immagini e voci? …
    Supponendo che il pugnale mi ha voluto in qualche modo aiutare, se quello che ho visto è vero vorrebbe dire che chiunque abbia ucciso quella persona l’ha fatto per un motivo ben preciso e non solo per la sua fama. Mi sembra di ricordare che parlava di “qualcosa” che avrebbe dovuto fare al più presto … ma cosa poteva essere?
    E perché ingaggiare proprio una Sacerdotessa di Atene per un’indagine simile? C’è sicuramente qualcosa che mi sfugge ma cosa? °


    Cercò di estrarre il pugnale dal terreno fino a riuscirci, poi si rialzò in piedi.
    Osservò con fare attento quel pugnale da lancio. L’impugnatura era davvero di una ottima fattura e la lama non era da meno.

    °Forse ho capito perché mi hanno affidato la missione … °

    Pensò mentre con l’indice della mano sinistra toccava la punta di quel pugnale.

    °E’ rimasto affilato e appuntito anche dopo aver penetrato il terreno, è davvero un’arma straordinaria.

    Proviamo a ricapitolare le informazioni che ho …
    Un uomo d’affari considerato un benefattore da molti perché contribuiva alla ricostruzione di Atene e zone limitrofe è stato ucciso. Il motivo è forse per un conto in sospeso con un … Cliente? Rivale? Socio?
    L’assassino lo trafigge con questo pugnale e poi lo dimentica andandosene via. Egli è un cavaliere di Hades, oppure solo un fanatico dell’oltretomba che chissà come può avere avuto questo pugnale da lancio tra i suoi averi.
    Forse il Santuario è stato contattato dagli agenti proprio per l’incisione su questo pugnale e la scritta “Death is coming” che può essere un semplice riferimento al Dio dei Morti oppure al fatto che il killer abbia voluto in qualche modo minacciare la vittima prima di eseguire davvero il misfatto.
    E dal colpo che la visione mi ha mostrato sembrava qualcuno che sapesse dove colpire, non un inesperto. °


    Elizabeth decise di tenersi il pugnale e lo nascose nel suo vestiario.
    Provò ad analizzare meglio anche gli altri indizi presenti, ma il sangue sparso a terra non le diceva molto e il solco sul muro le indicava solo che il nemico possedeva anche una spada molto affilata e quindi se mai lo avesse incontrato doveva stare molto attenta a non farsi colpire nel possibile.
    Decise di raccogliere il biglietto da visita per leggerlo, ma inizialmente le sembrava che le informazioni su di esso fossero del tutto inutili. Apparteneva al Hotel Scamander e ne riportava i recapiti. Dietro però vi erano dei numeri che sembravano senza senso, ma che suppose potevano essere utili come una password o un messaggio in codice o chissà altro.
    Improvvisamente mentre era assorta nei suoi pensieri notò il profilo di una persona scappare verso la parte opposta da quella dove era giunta lei.

    ”Hei! Fermati!”

    Gridò iniziando a correre nella direzione di quella persona.

    °Dannazione non ho avvertito la sua presenza minimamente, chissà da quanto era qui e se mi stava spiando o meno. °
     
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    A nulla servono le tue parole. La misteriosa figura si dilegua rapidamente.
    Forse il tuo è un gesto involontario, quello di seguirlo, e probabilmente speri che catturandolo molti dubbi e quesiti possono essere svelati. Purtroppo quello non è facile da prendere.
    La figura incappucciata, avvolta da un cupo e logoro mantello, si muove agilmente per le strade della cittadina. Nulla si percepisce da lui e provando a sondare le tracce di potere non si avverte nulla. Pare che stia mostrando una prodezza atleta impressionante.
    Fatichi a stargli dietro e qualche volta riesci a seguirlo solamente con lo sguardo, ma comunque a quell’essere stai dando del notevole filo da torcere.

    Improvvisamente lo vedi imboccare un vicolo e solo dopo qualche istante si scopre essere cieco. Tutto lascia presagire che non abbia più alcuna via di scampo tanto che il suo moto pare arrestarsi completamente dandoti le spalle.

    Tu credi d’aver capito tutto, ragazzina, ma non è così. Il Maestro ha architettato tutto in ogni minimo particolare.

    La voce che si espande nell’etere è fredda, trasuda malvagità ed è accompagnata da un respiro affannoso quasi malaticcio. Per di più tali parole sono accompagnate da un solo e semplice gesto.
    Quella figura si volta lentamente, in maniera quasi innaturale, rivelandoti quello che a prima vista potrebbe essere il suo volto realmente, ma osservandolo attentamente si può facilmente comprendere che si tratta di una maschera.

    C’è voluto un po’ per trascinarti in quel vicolo e prima che tu possa rispondere la risposta è “Sì”. Quel tizio è morto per mano mia, o meglio, così il Maestro ha deciso.

    Alcune questioni vengono svelate, ma altre si aggiungono a quelle non risolte. Tipo quel “Maestro”. Chi è o perché ha commissionato la morte di quel benefattore? Una cosa è certa. L’assassino che hai di fronte pare aver un certo timore del suo mandante. Infatti se si percepisce bene si riferisce a lui con molta riverenza e devozione.

    Signorinella è un peccato che dobbiamo separarci, ma il Maestro non tollera i contrattempi. Ricorda una cosa però. Lui sa tutto e vede tutto. Nulla può sfuggire al suo occhio morto e cosa più importante ... la Morte sta arrivando.

    GnWsO5R
    Quelle ultime parole sembrano trasudare di freddo e gelo. Senza che tu possa fare qualcosa per fermarlo il tizio balza indietro ed improvvisamente la sua figura inizia a svanire come se fosse un’immagine riflessa in uno specchio d’acqua e per ultimi a scomparire sono proprio quegl’occhi rossi che potevano incutere un certo timore.
    In brevissimo tempo ti ritrovi da sola e con tantissimi dubbi insoluti. Che la missione sia finita così? O c’è qualcos’altro da svelare? Quel che è certo è che hai una sorta d’identikit dell’assassino. Uomo alto circa un metro e novanta, magro ed atletico. In volto porta una maschera simile a quella di uno scheletro e i due rossi occhi luminosi sovrastano qualsiasi altro dettaglio. Il corpo è abbigliato da scure vesti ed il mantello, con tanto di cappuccio, lo protegge egregiamente da occhi troppo curiosi.

    Purtroppo la missione è giunta al suo termine, forse non come vorresti. Non ti resta che una cosa da compiere. Fare rapporto ai tuoi superiori ed andare avanti. Può essere difficile da accettare, ma la vita deve pur continuare. Magari in futuro avrai modo di riprenderti la tua rivincita.

    Note: Descrivi bene lo stato d’animo della tua pg e come si sente dopo quello che ha assistito.
    La quest è termina. Fai un post conclusivo e quando hai fatto richiedine la valutazione.
     
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10 replies since 9/9/2016, 21:24   203 views
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